Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (UIV) hanno presentato stamane le previsioni vendemmiali 2021 durante una conferenza stampa online a cui hanno partecipato diversi esponenti di spicco del settore e delle istituzioni.
Ad aprire la conferenza, moderata da Paolo Castelletti (Segretario generale di UIV) è stato il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, il quale ha sottolineato che: “Stiamo vedendo una ripresa, questo fa ben sperare soprattutto per il canale Horeca. Durante la prima riunione del “Tavolo del vino” abbiamo promesso che avremmo accelerato i procedimenti per l’OCM vino, dopo il Vinitaly di ottobre faremo una seconda riunione.
Per gli ulteriori 25 milioni di euro (oltre all’OCM) che sono stati stanziati dal Mipaaf per la promozione della filiera vitivinicola all’estero, sono fondi che ci servono per andare ad affrontare i mercati emergenti. Da parte vostra c’è la necessità di confrontarci su come questi fondi verranno spesi e su quali mercati, noi siamo assolutamente disponibili.
Sui temi fondamentali della sostenibilità e dell’enoturismo continuo ad essere dell’idea che ci possa essere un tavolo di lavoro su cui confrontarci con il settore, avevamo detto che appena dopo l’estate ci saremmo riuniti ma non ce l’abbiamo fatta, lo faremo entro fine 2021.
Sul tema di attualità legato al vino dealcolato, alcuni paesi dell’UE vogliono far passare l’idea che il vino è cancerogeno, io credo che noi dobbiamo metterci nelle condizioni di fare fronte comune ed uscire con una voce univoca. Il vino non è il Belzebù della filiera agroalimentare.
Da parte mia massima disponibilità al confronto e all’azione e nell’augurarvi buon lavoro, auspico che questo inizio di stagione possa continuare ad essere positivo anche durante l’autunno per non rivedere le scene viste l’anno scorso. Partire per poi fermarsi continuamente è deleterio sia dal punto di vista economico che reputazionale”.
Paolo Castelletti ha evidenziato i 3 temi fondamentali messi sul tavolo da Centinaio:
- promozione,
- sostenibilità (manca decreto applicativo),
- enoturismo
Filippo Gallinella – Presidente Comagri
La vendemmia quest’anno è più magra rispetto all’anno passato, il vino è di qualità e dobbiamo puntare ancora di più sulla promozione. Dobbiamo valutare un fondo per la mutualità nazionale per sopperire a tutte le difficoltà dei produttori.
Fabio Del Bravo – Direttore Servizi per lo Sviluppo Rurale Ismea
La partenza di questa campagna sembra soddisfare i fabbisogni del settore, gli occhi sono puntati sulla domanda interna ed estera.
Abbiamo analizzato le tendenze del 2021 e del 2020, nella GDO c’è una sostanziale differenza tra le vendite dell’agroalimentare e quelle del vino: +0,7% agroalimentare, +2,3% vini, con una crescita entusiasmante degli spumanti (+32%).
Le tendenze del 2021 per tipologia premiano i vini DOC/DOCG rispetto ad IGT e comuni.
La stima di produzione in Italia 2021 è di 44,5 mln di hl, circa -9% rispetto al 2020.
Il calo sembra interessare tutte le zone, al Nord ed al Centro c’è stata una flessione del -12%, al Sud e isole -5%.
Le previsioni di produzione di vino e mosto vedono una flessione per quasi tutte le regioni, si salvano solo Campania (+5%), Calabria (+10%) e Sicilia (+9%). In forte contrazione Lombardia (-20%), Toscana (-25%), Umbria (-18%), Abruzzo (-18%) ed Emilia-Romagna (-15%).
Paolo Brogioni – Assoenologi
Paolo Brogioni ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l’andamento climatico della stagione.
“È stata una annata particolare, con temperature che hanno visto picchi in basso ed in alto. Le precipitazioni sono state adeguate per una buona tenuta del vigneto.
L’inizio anno è stato perturbato con un piccolo innalzamento delle temperature a Febbraio. C’è stata una importante gelata del 7-8 aprile che ha interessato quasi tutto il Centro.
Maggio è stato caratterizzato da molteplici precipitazioni di carattere temporalesco, elemento che è perdurato fino a Giugno, un sistema piuttosto variabile.
Luglio e Agosto hanno avuto un innalzamento delle temperature soprattutto al Centro-Sud.
La settimana del 9-16 agosto è stata un’ondata di caldo anomala, sopra le medie dell’ultimo ventennio.
Le precipitazioni sono state di intensità elevata sulla Lombardia, sulle regioni nord-orientali e sull’Emilia-Romagna.
La gelata del 7-8 aprile ha procurato danni soprattutto in Toscana, Umbria e parte nord della Sardegna.
Parte delle gemme già in vegetazione sono state stroncate.
Durante questa stagione nonostante i picchi termici soprattutto al Sud con oltre 600 ore di giornate di calore sopra la media, non ci sono state particolari giornate di stress idrico, mentre hanno creato criticità i fenomeni temporaleschi e la grandine.
Un andamento climatico inusuale ed eccezionale quello di quest’anno, interessante l’andamento delle gradazioni medio alte ed una maturità fenolica che potrebbe risultare interessante anche per i vini a bacca rossa”.
Ignacio Sanchez Recarte – Segretario Generale del CEEV ha presentato le previsioni vendemmiali dei maggiori produttori europei e del Nuovo Mondo.
“Quest’anno è un anno particolare, quasi tutti i paesi hanno subito eventi calamitosi ed i primi 5 paesi produttori hanno avuto una flessione di -23 mln di hl in totale.
Italia
Come si è già detto in precedenza, nonostante la flessione del -9% mantiene la leadership di maggior produttore mondiale.
Francia
Tutto ciò che è stato detto per il Nord Italia vale anche per la Francia, Champagne e Bordeaux sono state toccate da gelate importanti. Il Governo francese ha fatto una stima, più o meno rimaniamo sui 34,2 mln di hl con una flessione del -24%.
L’80% del vino importato in Francia è vino sfuso, il 70% è spagnolo non IGT ed è usato per fare vino in Francia destinato sia al mercato interno che all’export.
Il mercato del consumo sta andando abbastanza bene in Francia, c’è stata una crescita del valore medio nella GDO (+8%). Il mercato in generale è disposto a pagare di più per i vini. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni sono cresciute moltissimo.
Spagna
Castilla-La Mancha, la regione principale produttrice al mondo, ha subito una flessione del -20% in volume (22,65 mln di hl).
In totale c’è stata una flessione del -16%. per quanto riguarda il Cava è stato deciso di limitare le rese a 11mila kg/ettaro.
Rimangono alti gli stock soprattutto dei vini bianchi (37%).
Germania
La produzione crediamo rimarrà in linea con quella degli ultimi anni, nonostante le alluvioni.
Portogallo
Quest’anno si aspetta una leggera crescita dell’1% ma rimane in linea con gli ultimi anni.
Nuovo Mondo
Crescono Australia (+18%), Cile (+15%) e Sud Africa (+0,7%).
Cosa ci possiamo aspettare nel 2022? Credo che il cambio climatico sarà il nodo centrale, se vogliamo arrivare nel 2030 ad avere una riduzione di emissioni abbiamo bisogno di investimenti.
Un’altra tematica fondamentale è la salute: la UE dice che il vino aumenta le possibilità di cancro, su questo ci sarà da discutere.
C’è il Recovery Fund da sfruttare al meglio e la ripresa del mercato mondiale è già partita.
Ernesto Abbona
Credo che dobbiamo avere la costanza di fare tutti insieme un percorso per raggiungere dei risultati condivisi, le previsioni vendemmiali rappresenta il punto di inizio del calendario vinicolo e offre l’occasione per proporre delle riflessioni sullo stato di salute e le linee politiche e programmatiche.
Dobbiamo difenderci dalle aggressioni di altri comparti economici che hanno degli interessi diversi dal nostro. Spero che quest’anno sia l’anno della svolta.
Queste che facciamo sono previsioni e sono soggette a delle variabilità ma sono dati molto utili per definire le politiche e le strategie del nostro settore.
È stata un’annata particolare, la qualità è stata preservata, ma i quantitativi sono inferiori al 2020 anche se ci consentono di rimanere leader a livello mondiale.
I mercati sia interno che export sono in ripresa, le esportazioni italiane nei primi 5 mesi del 2021 sono cresciute dell’11% in valore. Segnali di forte crescita si registrano anche negli Usa con un +18% in valore. Forti rimbalzi ci sono anche in Cina ed Australia. Questi sono dati positivi che devono spronarci a fare di più e meglio.
Tutta questa viticoltura di precisione ha un costo, in viticoltura la manodopera è specializzata ed in grado di guidare macchine costosissime che vanno gestite con grande competenza e conoscenza. Occorre creare dei percorsi professionali per fare in modo che le persone arrivino già preparate e non abbiano necessità di fare esperienza in azienda. È necessario procedere con una logica di sistema, unita sotto un’unica regia.
Rispetto all’OCM chiediamo al Ministro di avere tempistiche più flessibili e di aumentare i fondi, siamo soddisfatti dei 25 milioni di euro di fondi assegnati dal Ministero per il programma di promozione istituzionale sui mercati emergenti.