In un mondo in cui la gente si è abituata a fare rete e a fare affari con Zoom, abbiamo ancora bisogno di fiere? E se sì, possono essere fatte in modo sicuro?
Questa è stata la domanda posta da Michael Degen, direttore esecutivo di Messe Düsseldorf (azienda che ogni anno realizza e gestisce ProWein) durante la Meininger’s International Wine Conference che si è tenuta a metà ottobre a Düsseldorf.
Naturalmente la sua risposta è stata un sonoro “sì”, che è quello che ci si aspetta da un professionista del settore fieristico. Ma ha anche illustrato il lavoro che si sta facendo per rendere ProWein 2021 un appuntamento sicuro ed efficace.
Secondo Wine Business International, Degen per dimostrare che le fiere possono essere fatte in modo sicuro e con successo, ha indicato il recente Caravan Salon di Messe Düsseldorf, una fiera annuale per caravan, camper e accessori che si è svolta a settembre.
“È stata la prima fiera che abbiamo organizzato dopo il lockdown in primavera”, ha detto il signor Degen. “Abbiamo avuto fino a 20.000 visitatori al giorno nel padiglione. È possibile organizzare fiere, abbiamo imparato molte cose”.
Il Caravan Salon ha attirato più di 100.000 visitatori, tutti hanno seguito anche le regole più severe: “Tutto ciò che facciamo è usare cose che abbiamo imparato nella vita di tutti i giorni”, ha riferito Degen. “Vogliamo usare misure protettive che la gente già conosce, mantenendo le distanze, utilizzando i disinfettanti e le mascherine. È importante che i visitatori non debbano cambiare molto nel loro comportamento”.
Messe Dusseldorf ha anche investito molto nella pulizia, nella climatizzazione e nella ventilazione, nonché in soluzioni digitali, che hanno spinto l’organizzazione a innovare secondo modalità che normalmente avrebbero richiesto molto più tempo. “In passato” ha sottolineato Degen “la gente avrebbe detto ‘questo non è possibile’, ma abbiamo imparato che le cose sono diventate possibili. Stiamo facendo cose di cui avremmo discusso per due anni senza alcun risultato. Ora, possono accadere in due settimane”.
I numeri sono stati decisamente in calo rispetto all’anno precedente (107.000 visitatori, rispetto ai 250.000 del 2019) ma i partecipanti erano molto motivati. “Gli espositori hanno fatto buoni affari, quindi i visitatori che sono venuti avevano un’idea chiara di ciò che volevano e che intendevano comprare”, ha ribadito Degen. “Quelli che sono un po’ insicuri o che si trovano in una situazione critica non verranno, noi organizzeremo una fiera per coloro che sono spinti da forti interessi e convinzione”.
Come funzionerà ProWein 2021
L’organizzazione di una fiera del vino presenta però delle sfide uniche.
Secondo la legge tedesca, le degustazioni di vino sono attività di hospitality, il che significa che le degustazioni casuali e spontanee non saranno più possibili. Le degustazioni devono essere formalizzate e prenotate tramite un’app, con i partecipanti registrati col sistema track-and-trace. “Probabilmente avremo degli sgabelli da bar, quindi non avremo tavoli e sedie su tutti gli stand”, ha specificato Degen.
I bicchieri dovranno essere lavati a 60 gradi, “quindi abbiamo bisogno di lavastoviglie negli stand o di un servizio ad hoc che consegni i bicchieri agli stand”. Anche i sistemi di ventilazione funzioneranno a pieno regime, e ci saranno nuove regole per quanto riguarda le sputacchiere, probabilmente un sistema di sputo ad imbuto.
Un altro ostacolo è il carattere internazionale di ProWein, dato che potrebbe non essere possibile per le persone di alcuni paesi partecipare, a causa delle restrizioni di quarantena. Degen ha riferito che l’associazione di categoria tedesca sta portando avanti trattative con il governo, per trovare un modo per facilitare i viaggi d’affari. “Il nostro obiettivo è che le persone possano venire in Germania se risultano negative ad un test che non sia più vecchio di 48 ore”, ha detto. “Ci sarà un secondo test all’aeroporto e un breve periodo di quarantena di 24 ore”.
Anche il numero di visitatori che potranno accedere quotidianamente dovrà essere limitato, di conseguenza la fiera è stata estesa a cinque giorni. Se gli espositori non potranno venire nel 2021, non saranno penalizzati e potranno prendere il loro abituale spazio espositivo nel 2022.
Naturalmente, una fiera più lunga significa costi di alloggio più elevati per gli espositori. Negli ultimi anni è stato un problema anche la speculazione sui prezzi da parte degli albergatori, ma il settore alberghiero ha subito un duro colpa a causa della pandemia e questo potrebbe determinare prezzi più abbordabili.