Una volta, i confini tra le differenti categorie di bevande alcoliche erano chiaramente definiti e facilmente riconoscibili. Ogni produttore aveva un binario da seguire, un determinato pubblico da raggiungere ed un messaggio ben definito da comunicare.
Tuttavia, secondo l’analisi di IWSR, oggi i consumatori passano con sempre maggiore frequenza da una bevanda all’altra e provano nuove categorie. Siamo entrati in una nuova era dai contorni sfumati.
La topografia del mondo delle bevande sta subendo un notevole sconvolgimento. Molti prodotti innovativi che solo pochi anni fa sarebbero stati scartati a priori dal commercio sono stati accolti calorosamente dai consumatori.
Le linee di demarcazione, una volta chiare, tra birra, vino, soda e distillati si confondono, le multinazionali delle bevande si stanno muovendo in questo nuovo paesaggio cercando di accaparrarsi una fetta di questo mercato in crescita, attraverso la diversificazione.
A causa del rapido cambiamento socio-culturale degli ultimi anni e della crescente importanza dei social media nel plasmare i modelli di consumo, il consumatore prevedibile e affidabile di una volta non esiste più.
Per rimanere rilevanti sul mercato globale è necessario un cambiamento radicale nel modo di pensare, per incontrare il consumatore dove si trova piuttosto che dove ci aspettiamo che sia.
Le bevande analcoliche e a basso contenuto alcolico, i co-fermentati, gli hard seltzer hanno registrato una crescente accettazione da parte dei consumatori: nuove categorie di bevande ibride e packaging creativo stanno ricevendo ottimi riscontri.
Meno disposti a rientrare ordinatamente in un determinato standard o target demografico, i consumatori moderni sono più interessati all’esplorazione piuttosto che all’esclusività. L’industria sta cambiando il suo approccio in risposta a questa domanda: le aziende non vendono più prodotti a gruppi di consumatori, ma vendono prodotti che si adattano a particolari occasioni di consumo.
Lo dimostra il tutto esaurito dell’appuntamento “Same but Different” dedicato ai pionieri, trendsetter e leader di mercato nei settori in crescita delle bevande artigianali e ibride all’avanguardia che si terrà nel padiglione 7 durante il prossimo ProWein. In sostanza finalmente questa diversità avrà una vetrina adeguata.
Bevande co-fermentate
Gli ibridi vino-birra hanno avuto un grande successo negli ultimi anni. In teoria, la birra e il vino non sono molto lontani l’uno dall’altro; il vino è fatto usando lo zucchero dell’uva, la birra usando lo zucchero dei cereali; entrambe le bevande subiscono poi una fermentazione alcolica seguita dalla maturazione.
Non esiste un’unica ricetta “corretta” per una bevanda ibrida: la versione classica prevede la co-fermentazione del mosto di malto (grano lavorato) e del mosto di uva (uva lavorata), attraverso l’utilizzo del lievito. Questo può conferire alla birra un forte carattere vinoso e può anche accentuare il colore e l’asprezza. In alcuni casi, i birrai sono andati oltre, cercando caratteristiche complementari tra il vitigno e la base della birra.
Altri co-fermentati che stanno guadagnando popolarità sono gli ibridi a base di sidro in abbinamento a birra o vino, o in alcuni casi anche vini con frutta mista.
Hard seltzer
Uno dei più grandi successi a sorpresa del mercato degli “hybrid drinks” è l’hard seltzer. Nel 2018 sono stati venduti 14 milioni di casse; entro il 2021 questa cifra era più che quadruplicata. Oggi, secondo l’Hard Seltzer market Size and Share Report pubblicato a febbraio di quest’anno, “La dimensione globale del mercato dell’hard seltzer è stata valutata 8,95 miliardi di dollari nel 2021 e si prevede un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 22,9% dal 2022 al 2030.”
L’hard seltzer è semplicemente questo: acqua frizzante, con un po’ di alcol (da zucchero fermentato) e aromi di frutta aggiunti. Ciò si traduce in poche calorie, poco zucchero, assenza di glutine e una gradazione alcolica che si aggira tra il 4-6%. Questa combinazione è attraente per i Millennials e anche per i consumatori più giovani che sono interessati al basso contenuto di alcol, alla salute e all’etichettatura trasparente degli ingredienti.
No-low alcohol
Gli infusi alle erbe e le bevande di qualità analcoliche o a bassa gradazione sono un’altra categoria in rapido sviluppo. Secondo IWSR il mercato globale del no-low alcohol nel 2021 valeva quasi 10 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 7,8 miliardi di dollari del 2018.
Questa categoria in forte espansione occupa uno spazio sempre più importante nei portafogli dei produttori di vino di tutto il mondo e gli imbottigliamenti sono creati con la stessa attenzione alla qualità – e al conseguente prezzo – della classica linea alcolica.