La risposta è solo una: ripartiamo delle abilità invisibili.

In questo momento più che mai le naturali attitudini di ognuno a reagire alle vicissitudini esterne, le abilità nel saper gestire responsabilità ed emozioni sono sempre più punti di forza indispensabili per vivere al meglio l’imprevedibilità della vita personale e lavorativa, sfruttare al massimo le circostanze e fare la differenza lì dove ci troviamo.

Stiamo parlando di soft skills, ovvero il giusto mix tra “saper fare” e “saper essere”, quelle abilità nascoste e invisibili che sono però le prime che faranno la differenza nel prossimo futuro.

Sicuramente per svolgere alcuni ruoli sono indispensabili conoscenze e abilità specifiche, ma quello che tutti ricercano indistintamente sono le soft skills, le competenze trasversali.
Per competenza intendiamo tutti i comportamenti abituali e osservabili che contribuiscono al successo di un compito o di una funzione.

Nel lavoro come nelle relazioni personali sono sempre più richieste e se ne comprende sempre più l’utilità, infatti sono le prime chiamate in causa quando siamo costretti ad affrontare criticità o cambiamenti improvvisi, o ancora meglio quando dobbiamo risultare efficaci e sapere sfruttare al meglio le risorse disponibili, praticamente ogni giorno.

Il solo saper fare non è sufficiente per far fronte alle tante situazioni con cui ci troviamo a confronto.

Parlando di abilità possiamo proprio dire che esiste una sorta di “catalogazione” in cui tutte le abilità del mondo vengono suddivise in due grandi classi:

– le Hard Skills o competenze tecniche: abilità essenziali per un determinato lavoro e inutili per un altro.

– le Soft Skills, o competenze trasversali: tutte quelle abilità non necessarie per lo svolgimento tecnico di un lavoro, ma che ne incrementano la qualità oltre misura.
Le Soft Skills quindi non sostituiscono le Hard Skills necessarie per svolgere un mestiere, bensì ne potenziano la qualità e la percezione.
Sono ad esempio Soft Skills la Gestione del tempo, la Motivazione e Abnegazione,l’Adattabilità & Flessibilità, Gestire responsabilità, Gestire i conflitti, le Abilità comunicative, Prendere decisioni.

Si potrebbe pensare che le soft skills siano solo per pochi, che qualcuna appartenga ad alcune persone ed altre siano parte del modo di essere di qualcun altro.

Invece le soft skills si possono acquisire, allenare ed esercitare. Sicuramente ognuno di noi è più predisposto per qualcuna di esse, così come ognuno di noi è portato a far proprie alcune nozioni più di altre.
Sono abilità che si possono allenare, perché originano da attitudini e capacità di cui tutti gli essere umani sono dotati, si tratta solo di scoprirle e risvegliarle.
Non bisogna però farsi trarre in inganno dalla parola “soft”, perché acquisire le soft skills non richiede meno fatica e nemmeno meno studio delle hard skills. La leggerezza a cui richiama la parola “soft” ricorda qualcosa di inafferrabile, qualcosa che comporta una maggior difficoltà nella sua valutazione.
Per questo servono gli strumenti giusti per “imparare”, professionisti con competenze altamente qualificate che possono aiutarci a comprendere e sviluppare queste abilità.

Nei prossimi giorni cercheremo di approfondire l’analisi delle competenze trasversali più utili nel mondo del vino, in base ai diversi ruoli.

Concludiamo con una domanda: secondo voi e secondo la vostra esperienza, quali sono le competenze e le soft skills più utili per lavorare nel mondo del vino?

Scriveteci a redazione@winemeridian.com