Dal 3 al 6 novembre si � tenuta la 26a edizione di Simei, la pi� importante fiera dedicata alle tecnologie del vino e del beverage organizzata fin dal 1963 da Unione Italiana Vini.
Il Salone ha registrato un ottimo successo, sia in termini di espositori che di visitatori, a testimonianza anche di un recupero dell�economia a livello internazionale e del costante interesse del sistema produttivo mondiale di dotarsi delle migliori tecnologie per realizzare vini di profilo qualitativo sempre pi� elevato.
E per raggiungere livelli qualitativi sempre pi� evoluti quasi tutti i produttori a livello mondiale, a partire da quelli pi� prestigiosi e autorevoli, sanno benissimo che c�� un Paese dove possono trovare il meglio del know how e delle tecnologie, l�Italia.
A tal punto che ormai � acclarato che oltre il 70% delle tecnologie enologiche di cantina � made in Italy e basta andare a visitare anche le cantine leader di Francia, Australia, Cile, Usa per verificare quanti fermentini, botti, macchine imbottigliatrici, presse, filtri portano nomi di aziende italiane.
Ci meraviglia, quindi, non aver letto su molti media italiani che in queste settimane hanno decantato la nostra leadership (futile) sul fronte delle quantit� di vino prodotto nel 2015, non abbiano fatto altrettanto su una supremazia realmente consolidata e quasi inscalfibile, cio� quella delle attrezzature e tecnologie per l�enologia.
Potremmo quasi affermare che su come si possono produrre vini di altissima qualit� nessuno � pi� competente di noi. Sul come esaltare al meglio la qualit� che ci proviene dalla vigna nessuno come le aziende delle tecnologie italiane � in grado di farlo.
E andando oltre, sul fronte della tecnologia enologica l�Italia dimostra un fattore raro in molti altri comparti produttivi e cio� di essere la migliore anche in termini di innovazione.
E� impressionante ad ogni Simei il numero di nuove proposte frutto di investimenti in innovazione straordinari. Quest�anno, a tal proposito, vi � stato il debutto al Simei della prima edizione dell�Innovation Challenge, un concorso per premiare le innovazioni enologiche pi� interessanti e utili per l�evoluzione del sistema vitivinicolo internazionale. Per la prima volta in un concorso di questa natura la commissione giudicatrice non era composta �solo� da ricercatori o tecnici ma anche da utilizzatori finali (produttori) che sono stati determinati nella selezione delle migliori tecnologie ed innovazioni individuate.
Evidenzieremo in un imminente articolo le tecnologie premiate perch� siamo convinti che anche questo pu� essere straordinario strumento di promozione dei nostri vini nel mondo.
E allora proprio sul tema della promozione dei nostri vini, del riuscire a dare loro il giusto valore e posizionamento, perch� non provare a creare un maggior legame, nesso tra questa nostra straordinaria capacit� di realizzare innovazioni enologiche di primissimo livello e le nostre produzioni vitienologiche?
Paradossalmente, invece, spesso questi due mondi hanno dato la sensazione di essere come dei �separati in casa�.
Nonostante Simei sia una creatura della maggiore organizzazione italiana di produttori di vino (Union Italiana Vini) non siamo mai riusciti a vedere fino in fondo un preciso e proficuo legame tra mondo della produzione e quello delle tecnologie.
Riteniamo invece che l�orgoglio per questo primato tutto italiano possa essere una chiave utilissima per dare ulteriore risalto al valore dei nostri vini, dei nostri territori di produzione e, soprattutto, di quel �saper fare italiano� che probabilmente � la vera chiave sulla quale investire per essere competitivi oggi e nel futuro.