Il primo focus 2021 dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo Veneto, coordinato da Renzo Michieletto (Ufficio Stampa e Comunicazione di Veneto Agricoltura), organizzato da Veneto Agricoltura, d’intesa con Regione Veneto, ARPAV, CREA-VE e Università di Padova – CIRVE, si è concentrato su:
- stato vegetativo e fitosanitario del vigneto veneto;
- andamento meteo del primo semestre dell’anno;
- anticipazioni sulla prossima vendemmia;
- focus sulla viticoltura di precisione.
L’obiettivo di questa triplice iniziativa in programma a giugno, agosto e gennaio dell’anno seguente è essenzialmente quello di tenere monitorato il vigneto veneto dalle fasi dello sviluppo vegetativo del frutto (incontro di giugno), all’avvio della raccolta dell’uva (agosto), fino al consuntivo della vendemmia e alle principali questioni legate ai mercati (gennaio).
Cosa è emerso principalmente dall’incontro?
la testimonianza di Diego Tomasi (CREA-VE) ce lo spiega nel dettaglio:
Lo stato attuale del vigneto veneto:
- Ritardo generalizzato di 10/15 giorni: sarà una annata lunga, prevenire le patologie tardive (botrite)
- Danni da gelo su Glera non interamente recuperati
- Ad oggi è in fine fioritura, buona l’allegagione, ma con rapido passaggio alla prechiusura del grappolo che presenta molti residui fiorali
- La produzione è su buoni livelli, pari o superiori al 2020
- Situazione sanitaria sotto controllo (7 trattamenti nel convenzionale, 14 nel biologico), ma non allentare la presa (vedi flavescenza, oidio, peronospora larvata, virosi del PG anche in vigneti adulti)
- Attenzione allo spessore delle pareti vegetative (scacchiature tardive, cimature, sfogliature)
- Il suolo va sin da subito ripristinato nelle sue funzioni dinamiche
- Pinot grigio ancora in sofferenza
Cosa sta emergendo dalla complessità dell’annata 2021?
- Sono urgenti nuove strategie per la difesa sanitaria, soprattutto ancora più condivise (peronospora)
- La gestione del suolo è un punto focale nella gestione del vigneto
- Si iniziano a distinguere le differenze tra intensità, frequenza e persistenza degli eventi meteo estremi
- La collina si sta rivelando l’ambiente ideale per la vite (no danni da gelo, buone produzioni, fenologia più regolare)
- Vanno riviste le strategie per la nutrizione della vite (post-vendemmia, frazionare di più, privilegiare quelle organiche)
- Sarà una annata lunga forse ancora con ostacoli da superare
- Cosa fare per evitare i danni da gelo?
Margherita Lucchin, Direttore del CIRVE Conegliano – Università di Padova
“Questo incontro ha lo scopo di fare il punto sullo stato vegetativo e l’andamento termico.
A fronte degli anticipi di produzione che abbiamo avuto negli ultimi anni, quest’anno la progressione fenologica del vigneto è in ritardo.
Un monitoraggio costante dell’andamento climatico è fondamentale per controllare e gestire le produzioni.
Quest’anno c’è un focus sull’agricoltura di precisione che ci permette, attraverso la raccolta di dati, di agire con interventi più efficienti e mirati addirittura sulle singole piante anche in una visione sostenibile della viticoltura.
Alberto Zannol – Direzione Agroalimentare Regione Veneto
Si dice che questa è una annata difficile ma se riflettiamo lo sono state tutte negli ultimi anni.
Si parla di filiera produttiva, il Trittico è uno dei risultati di questa filiera.
Riprendo il concetto di grande responsabilità, la Regione Veneto è la regione con maggiore concentrazione di estensione e produzione di qualità.
È una responsabilità che deve aumentare il nostro impegno.
La frase che ho sentito da un tecnico “bisogna ragionare bene” è emblematica dell’esigenza di far tesoro di quelle che sono le conoscenze e i dati che vengono elaborati.
Francesco Rech, ARPAV – Servizio Meteorologico di Teolo (Pd)
L’andamento meteo del primo semestre 2021 (dati della stazione di Conegliano) rilevano che siamo in presenza di un anno più freddo della norma, da ottobre 2020 ad oggi le medie sono basse.
A fine febbraio 2021 c’è stato un caldo anomalo con il picco più alto degli ultimi 30 anni, a fine marzo c’è stato un altro picco di caldo ma il 7/8 aprile c’è stata una inversione termica e abbiamo avuto diffuse gelate in pianura.
Nel complesso il mese di aprile è stato molto freddo, paragonabile a quelli degli anni ‘90.
Aprile e maggio 2021 sono stati freddi rispetto agli ultimi 30 anni, solo il 1995 era stato simile.
Maggio è stato un mese stabilmente freddo, sotto la media ed è stato il secondo maggio più freddo degli ultimi 30 anni.
In sintesi tra aprile e maggio (mesi fondamentali per i vigneti) abbiamo registrato un tempo instabile, con temperature sotto la media e apporti pluviometrici sopra la media, soprattutto sul Veneto orientale.
Per quanto riguarda le precipitazioni, dal 1 ottobre 2020 al 15 giugno 2021, si evidenzia un anno piovoso. C’è stata una fase piatta anomala dall’11 febbraio al 10 aprile (59 giorni) in cui sono caduti solo 16.8 mm, praticamente è piovuto pochissimo.
Dicembre 2020 è stato il più piovoso degli ultimi 30 anni (+223%) e anche gennaio 2021 (+111%).
A novembre 2020 siamo stati sotto la media (-90%).
questo dimostra che si passa da un estremo all’altro, non abbiamo rilevato dati compresi tra il 5% ed il 15%, ma estremi che hanno registrato grande piovosità o notevole aridità.
Solo aprile 2021 è stato un mese nella norma (0%)
Analizzando la situazione attuale, negli ultimi 15 giorni di giugno 2021, il tempo è stabile con temperature in aumento.
Diego Tomasi, CREA-VE
C’è stata grande variabilità e questo testimonia il cambio climatico, a metà aprile nelle zone di pianura non c’era germogliamento, mentre in collina sì.
Una data così tardiva per il germogliamento della Glera c’è stata solo nel 1964, 1970, 1983, 1986, 2005.
Per quanto riguarda la fertilità, quest’anno è bassa ma il carico produttivo non dovrebbe risentirne.
Abbiamo avuto la gelata del 7/8 aprile, il rischio di gelate sta aumentando, lo abbiamo registrato anche nel 2017.
Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere un aprile freddo che ha rallentato il germogliamento ed ha evitato danni maggiori.
Abbiamo diversi strumenti di difesa da queste gelate, ma non abbiamo ancora definito degli standard che possano andare incontro alle esigenze della maggioranza dei vigneti veneti.
Ci sono sistemi termici (candele antigelo, fumo, sistemi di ventilazione) e sistemi agronomici (irrigazione antibrina sopra chioma a striscia, no cover crops, lavorazioni agronomiche).
Alcuni hanno utilizzato l’atomizzatore ma spesso è un sistema controproducente.
L’irrigazione antibrina sotto chioma con 300 irrigatori ad ettaro, appare la più efficace e può salvare i vigneti fino a -2°.
Gli attacchi da peronospora rappresentano un grosso problema, dobbiamo trovare sicuramente nuove strategie.
Si sono verificati ben 6 eventi di grandine sul Veneto e bisogna tenere presente che i danni da grandine si ripercuotono anche nell’annata successiva.
Sarà una annata più che tardiva, le date presunte di vendemmia saranno:
- Pinot grigio: 3 settembre
- Chardonnay: 5 settembre
- Garganega: 29/30 settembre
- Glera (pianura): 25 settembre
- Merlot: 18 settembre
- Corvina: 25 settembre
Le prime proiezioni quantitative evidenziano:
- Pinot grigio: -10/15% (germogliamento difforme, bassa fertilità e scarsa allegagione)
- Chardonnay: +5% (buono stato vegeto/produttivo)
- Garganega: +5/10% (ottima fertilità, dimensione grappoli)
- Glera: 0/5% (bassa fertilità, gelo)
- Merlot: +10/15% (ottima fertilità)
- Corvina, Corvinone: +5/10% (buono stato generale)
Luigi Sartori, Università di Padova-TESAF
I rilievi NDVI satellitari su 500 vigneti campione, scelti in tutto il Veneto (analisi a livello provinciale), sono stati in grado di identificare il ritardo nella ripresa vegetativa di quest’anno.
Si vede che nelle 3 provincie analizzate (Padova, Treviso, Venezia) il ritardo è importante nei mesi di aprile e maggio per poi riprendere nei primi 15 giorni di giugno.
L’agricoltura di precisione ha un senso se esiste una certa variabilità all’interno del vigneto in modo da dosare gli interventi ed avere un minor spreco ed una maggiore puntualità ed efficacia.
Quindi si parte sempre dall’analisi della variabilità. Questa variabilità deve essere strutturata, è importante valutare non solo la presenza di una vasta gamma di variazioni ma anche che questa sia strutturata.
Quali sono i benefici dei sistemi di guida e navigazione semi-automatica?
- Riduzione della fatica
- maggior periodo utile di intervento
- razionalizzazione delle macchine
- riduzione degli sprechi di input
- ripetibilità
- possibilità di eseguire operazioni combinate, ed è secondo me, la questione più importante.
- costi: -30%, manodopera: -57%, gasolio: -46%.
Attraverso la viticoltura di precisione basata su sensori posti su irroratrici si può risparmiare fino al 58% di prodotti chimici.
Questi sensori tipo laser scanner possono essere applicati anche su macchine che eseguono il diserbo sotto fila, grazie alla vicinanza al ceppo. Si può così aumentare del 40% la velocità di esecuzioni e diminuire i tempi di irrorazione.
Lo sviluppo della viticoltura di precisione basata su sensori porta allo sviluppo di robot destinati a diverse funzioni:
- portattrezzi
- monitoraggio
- lotta fitosanitaria
- potatura
- controllo delle malerbe
L’evoluzione della viticoltura di precisione è quella che si basa sulle mappe, una tecnologia più articolata perché prima di attuarle in campo bisogna raccogliere dati dettagliati per costruire le mappe.
Questo settore riguarda:
- sensori ottici spettrali
- sensori termici
- sensori per la ricostruzione spaziale della vegetazione
- sensori per la variabilità del suolo
- reti di sensori per parametri climatici e fisici
- modelli previsionali
- piattaforme GIS
- elaborazione dati
- gestionali