Me lo immagino Andrea Cortonesi quando � venuto a sapere dei 98 punti di Wine Spectator alla sua Riserva 2010 del Brunello. Un sorriso sornione, una grande soddisfazione interiore ma nessun eccesso nei festeggiamenti. E questo non perch� questo risultato non lo gratifichi enormemente per i grandi sforzi che ha fatto e continua a fare, ma perch� non � nel suo stile, nel suo modo di sentire sempre orientato alla modestia, al senso della misura, al rispetto degli altri e del suo lavoro. Come se in lui non fosse mai morta la sua autentica origine contadina, il suo sapere costante da dove viene ed essere assolutamente orgoglioso delle sue origini.
Ho conosciuto Andrea agli inizi degli anni 90, quando ancora il Brunello era agli inizi del suo successo planetario. In quegli anni ad occuparsi della promozione di questa straordinaria denominazione c�era il Comune e, in particolare, un sindaco di nome Mauro Guerrini e un assessore all�agricoltura di nome Urbano Padelletti e Franca, la mitica segretaria tuttofare. Erano i tempi in cui si diceva di Montalcino “comune povero, aziende ricche”. Ma non per questo l�amministrazione si scoraggiava, anzi, cercava di portare avanti il pi� possibile l�immagine del suo territorio e del suo vino organizzando eventi che, ripensandoci oggi a distanza di pi� di vent�anni, anticiparono in tempi e portarono nel comune ilcinese figure della scena culturale italiana ed internazionale di grande prestigio. Tra i pochi produttori a supportare l�amministrazione in questo difficile compito c�era proprio Andrea Cortonesi, capace di coniugare una sincera militanza politica ad una altrettanto sincera e coraggiosa battaglia nel cercare di affermare l�anima pi� autentica di Montalcino.
“Dobbiamo stare attenti � mi spiegava in quegli anni Andrea � a non dare la sensazione di essere degli arricchiti, persone che godono nel farsi vedere invece di mettere in risalto la vera protagonista, responsabile del nostro successo attuale e cio� la nostra terra”.
Era da poco tempo in quegli anni che Andrea si era lasciato alle spalle la sua collaborazione con una importante azienda di Montalcino per iniziare l�avventura con la sua Uccelliera.
Andavo a trovarlo nella casa che stava costruendo, recuperando rigorosamente le pietre della sua terra, e lavorando in maniera infaticabile la vigna.
Ma per parlare con gli amici veri trovava sempre il tempo e si appassionava nel parlare, discutere, lasciando sempre trasparire un pensiero lucido e coerente.
Poi, purtroppo, ci siamo persi di vista. Io, da lontano, l�ho sempre per� seguito, degustando i suoi vini, mandandogli sempre i saluti a Vinitaly, augurandomi sempre che presto l�avrei incontrato nuovamente perch� gli amici veri di fatto non si perdono mai nemmeno quando non si vedono per tanto tempo.
L�ho rivisto a quest�ultimo Vinitaly, ci siamo abbracciati stretti senza dire nulla per oltre un interminabile saluto fregandocene di quello che potevano pensare le persone degli stand vicini.
E abbiamo ripreso a parlare allo stesso modo come se non fossero passati quasi vent�anni dall�ultima volta.
“Sai Fabio cosa mi preoccupa di pi� adesso? � mi ha subito detto Andrea � questa apparente assenza di differenze. Sembra che ci sia un pensiero unico, un appiattimento costante su tutto. E questo mi preoccupa molto soprattutto per i giovani. Giorni fa ero ad una riunione del Comune, si doveva parlare di nuove strutture per le scuole ma l�unico veramente interessato sembravo io”.
Ecco l�Andrea che con i suoi 98 punti al Brunello sta facendo sognare molti consumatori americani.
Anche lui continua a sognare, ma i suoi sogni sono sempre prima per gli altri.

Uccelliera, quando il successo si chiama coerenza
I 98 punti di Wine Spectator al Brunello di Montalcino 2010 dell’Uccelliera è solo uno degli ultimi riconoscimenti all’azienda di Andrea Cortonesi che ha fatto della coerenza e del rispetto del suo territorio le chiavi del suo successo