L’annata 2023 si prospetta impegnativa per i viticoltori italiani, con sfide meteorologiche e agenti patogeni da affrontare da Nord a Sud. Tuttavia, nonostante le difficoltà, si prevede che la vendemmia riservi comunque una buona qualità del vino prodotto.
Partendo dal Trentino, la cantina Maso Martis è ottimista riguardo alla propria vendemmia. La grandine ha colpito la regione, ma i vigneti della cantina sono stati relativamente risparmiati grazie alla loro posizione riparata. Inoltre, le condizioni termiche tra il giorno e la notte sono state favorevoli, garantendo una maturazione graduale e un buon equilibrio tra acidi e zuccheri. La gestione delle malattie come la peronospora e l’oidio è stata tempestiva, grazie all’adozione di pratiche agronomiche biologiche.
Anche in Alto Adige, nella Cantina Valle Isarco, si prevede una vendemmia eroica. Le forti piogge di maggio hanno posto sfide ai viticoltori, ma la cantina è abituata a situazioni simili e affronta la raccolta dei grappoli a mano, in zone montuose e ripide. Nonostante le difficoltà, il particolare microclima dell’area assicura vini freschi, fruttati e minerali.
Nell’Alta Maremma Toscana, la situazione è simile. Le forti piogge e la presenza di peronospora hanno reso l’annata complicata, ma la tenuta di Biserno, con le sue tre proprietà, si prepara ad interpretarla bene. Le analisi chimiche e gustative delle uve aiuteranno a stabilire la produzione. Annate passate difficili hanno dimostrato che da queste situazioni nascono spesso vini eccellenti.
Nell’Umbria, la vendemmia si avvicina a quella del 2013, ma da Arnaldo Caprai si spera in un anticiclone che rinfreschi agosto per garantire una raccolta di buona qualità. Alcune varietà, come il Sagrantino, sono state colpite pesantemente dalla peronospora, e la ricerca sulle varietà resistenti è vista come una soluzione per il futuro.
Infine, in Calabria, Santa Venere si prepara a una vendemmia posticipata rispetto al 2022. Le abbondanti piogge di maggio hanno portato a una riduzione della produzione, ma la concentrazione di sostanze nelle uve dovrebbe garantire una qualità superiore. Nonostante le difficoltà, si confida in un risultato soddisfacente.
Da cinque importanti realtà, il quadro che emerge è quello di una vendemmia non semplice, ma sicuramente di buona qualità.