Se dovessimo attribuire un aggettivo a questo Vinitaly 2018 è senza dubbio “positivo“. Positiva è stata l’energia che si è respirata tra i padiglioni, in mezzo alla gente, non importa che fossero operatori o wine lovers; positività l’abbiamo letta negli occhi dei produttori durante e al termine di questa manifestazione (e non è scontato iniziare e finire allo stesso modo o forse meglio) e infine positivo è il risultato dimostrato empiricamente dai numeri: 128 mila presenze da 143 nazioni, +6% l’incremento dei buyer esteri accreditati per un totale di 32 mila operatori non italiani e oltre 4.380 aziende che hanno creduto nuovamente o per la prima volta a quella che è diventata ormai una manifestazione internazionale a tutti gli effetti. 

Ci eravamo chiesti ad inizio Vinitaly se questa manifestazione fosse una fiera delle relazioni o una fiera per il business a tutti gli effetti, chiudiamo con la certezza che le relazioni sono imprescindibili, ma a Vinitaly il business è di casa. 
Un risultato ottenuto grazie ai continui investimenti nell’incoming da parte di Veronafiere, selezionando operatori top attraverso la rete dei propri delegati in 60 paesi e con la collaborazione di ICE-Agenzia nell’ambito del piano di promozione straordinaria del made in Italy, voluto dal Mise (Ministero dello sviluppo economico). A Veronafiere per quattro giorni più di
15.100 vini proposti tramite l’innovativo strumento della Vinitaly Directory online, in lingua italiana, inglese e cinese per favorire contatti commerciali tutto l’anno.
«La crescente presenza di professionisti all’edizione 2018 – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – testimonia il consolidamento del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer selezionati e accreditati da tutto il mondo. La top ten delle presenze assolute sul totale di 32.000 buyer accreditati da 143 nazioni, vede primi gli Stati Uniti d’America seguiti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio. Paesi che presidiamo durante tutto l’anno anche attraverso il sistema Vinitaly e con Bellavita Expo, la società compartecipata con Fiera di Parma attraverso la new.co VPE. Nel corso di questa edizione, abbiamo presentato anche la nuova iniziativa Wine South America, in programma a settembre di quest’anno nello stato di Rio Grande do Sul».

«Vinitaly 2018 ha confermato la vocazione di rassegna dedicata al business e alla promozione del mondo vitivinicolo – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese – Siamo sulla strada giusta, individuata con determinazione in occasione del Cinquantesimo. La rassegna in quartiere è sempre più orientata al professionista, mentre cresce notevolmente il fuori salone pensato per i wine lover in città. Proprio Vinitaly and the City quest’anno ha portato quasi 60 mila appassionati nel centro storico di Verona e nei comuni di Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave. Un progetto uscito dalla fase di start-up e diventato ormai un prodotto a sé stante e come tale sarà sviluppato a partire dalla prossima edizione».