Il Veneto è la prima Regione d’Italia per produzione di vino, la quarta per presenze turistiche a livello nazionale. Queste semplici ma fondamentali premesse sono alla base di alcuni progetti e investimenti che stanno prendendo forma su questo territorio, due in particolare: il “Parco Prosecco” a Conegliano (TV) e Muvin-Ecomuseo internazionale del vino a Verona.
Il “Parco Prosecco” a Conegliano sorgerà su circa 7 ettari nell’area dell’ex Fornace Tomasi – sito di archeologia industriale abbandonato da oltre quarant’anni – e sarà parte di un nuovo polo direzionale caratterizzato da servizi di accoglienza, ristorazione, valorizzazione dei prodotti food & beverage territoriali, un incubatore di start up tecnologiche ed un auditorium con 900 posti. Saranno presenti anche il “Museo del Prosecco”, la sede degli enologi ed un ampio parco pubblico di quasi otto ettari.
Un progetto ambizioso che secondo i promotori dell’iniziativa doveva divenire realtà già nel 2020: risale infatti al 2016 la delibera della giunta Zaia che diede atto dell’interesse regionale alla riqualificazione dell’area dismessa. L’inizio dei lavori è programmato per il primo semestre del 2023 ed il piano, ideato e attuato dallo studio di progettazione Omnivert è nato da un accordo di programma siglato tra Regione Veneto, Provincia di Treviso e Comune di Conegliano.
L’obiettivo primario è quello di costituire un polo di attrazione turistica e professionale, una location innovativa e funzionale per realizzare eventi dedicati all’enogastronomia italiana. Una iniziativa in grado (per ora solo sulla carta) di connettere agricoltura, viticoltura, tecnologia, turismo e sostenibilità.
Un altro progetto sta prendendo forma in questi mesi, si tratta di “Muvin-Ecomuseo internazionale del vino” che nascerà all’interno delle Gallerie Mercatali di Verona, location che già ospita da anni OperaWine, il prestigioso tasting di Vinitaly dedicato alle cantine selezionate dal prestigioso magazine Usa “Wine Spectator”.
Il progetto “Muvin-Ecomuseo internazionale del vino” vuole proporsi ad un pubblico internazionale, i riferimenti sono quelli della Cité du Vin di Bordeaux in Francia e del National Wine Center di Adelaide in Australia.
Il museo sarà strutturato su percorsi e spazi esperienziali con focus sulle eccellenze dei vitigni italiani ed internazionali, sui cambiamenti climatici che ne influenzano la crescita, sui processi di trasformazione dell’uva in vino, sulle tipologie dei vini e sulle tecnologie sostenibili per la loro produzione.
Al suo interno ci sarà spazio anche per accogliere presentazioni temporanee di vini italiani e internazionali, eventi culturali in cui il vino incontra l’arte e la scienza.
Il progetto si pone l’obbiettivo di proporre esperienze educative e laboratori per i più giovani, ma anche approfondimenti per esperti ed ateliers esperienziali tematici. Prevista anche una wine&food court per degustare il vino e una Biblioteca-libreria dei vini per raccontarlo al meglio.
Un riferimento internazionale per promuovere la cultura del vino e la biodiversità legate ai territori vitivinicoli, in cui le aree museali e i percorsi esperienziali saranno utilizzati in sinergia con attività legate ad eventi, innovazione e formazione.