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Difficilmente su questa newsletter racconto i numeri del vino, ma ritengo che a sostegno del comparto e dopo due anni davvero complicati, sia interessante riportare in evidenza alcuni dati riguardo a tendenze e consumi del 2021. I nostri comportamenti che dovevano essere emergenziali rispetto alla diffusione del coronavirus, sono diventati abitudini. Abbiamo consolidato atteggiamenti che hanno permesso il recupero dei consumi rispetto al 2020 confermando una crescita addirittura maggiore rispetto al periodo pre-pandemia. Gdo ed e-commerce – lo abbiamo ripetuto all’infinito – sono letteralmente volate, raddoppiando il proprio fatturato. I dati, forniti da Wine Monitor, ci dicono che l’export di vino italiano toccherà un controvalore di 7 miliardi di euro, mai successo prima, e in parallelo continuano a crescere i consumi di bollicine (+ 28% nei primi 9 mesi del 2021) che trovano un interessante impiego anche nella mixology (i cocktails sempre di più li si prepara a casa). Insomma, ci piace degustare un calice di vino nei winebar o ordinare una bottiglia pregiata per accompagnare la cena al ristorante, ma nella continua incertezza che ancora ci attanaglia abbiamo sicuramente capito che anche a casa ce la sappiamo cavare e godere.

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Vengo a raccontarvi di un vitigno fuori dal comune, dotato di caratteristiche inequivocabilmente orientate all’evoluzione. La Durella si scopre sempre di più ambasciatrice del territorio dei Monti Lessini, e soprattutto del lavoro della famiglia Dal Cero, il cui percorso di ricerca lungo più di dieci anni, è stato finalmente premiato dal Gambero Rosso che ha assegnato alla Cuvée Augusto 2014 Metodo Classico Lessini, omaggio al fondatore, il prestigioso premio Tre Bicchieri. “Un risultato che sottolinea e valorizza le grandi potenzialità del nostro territorio (i Monti Lessini) e il lavoro straordinario di tutto il nostro team- racconta la famiglia Dal Cero. La particolare storia geologica del territorio in cui si sviluppa l’azienda, (siamo al confine delle due province, Verona e Vicenza, dentro la denominazione del Soave), influenza notevolmente la costituzione minerale ed organica dell’uva, determinando le spiccate caratteristiche aromatiche e la longevità che contraddistingue uno spumante unico che disorienta per la capacità di fissare il tempo. Sorso croccante, sapido, parcellare, dal corpo mascolino e ben strutturato, foriero della rivoluzione del metodo classico.

Ci mangio: terrina di fagiano, castagne, pan brioche

Bottiglie prodotte: 12.000 circa

www.dalcerofamily.it