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Credo che questa sia l’edizione di Wine Pager più “esotica” tra quelle fino a oggi realizzate, dove ho riunito etichette contemporanee per il vitigno che rappresentano (ci sarà un PIWI), o per la loro moderna concezione rispetto al territorio (Gavi dei Gavi Etichetta Nera), ovvero per quella loro spiccata dissonanza rispetto a quanto geograficamente offerto. Stravaganza e modernità sotto l’unico cappello dell’eleganza, di un gusto che cerca fluidità e bellezza, sorsi filologici attraverso i quali ricercare, leggere, interpretare.

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Terra viva, selvaggia, libera, la Sicilia è tutta racchiusa in questo calice di Grillo, vitigno a bacca bianca divenutone l’emblema. Coltivato su tutto il territorio, ben adattatosi ai differenti microclimi e terroir delle diverse province, trova espressioni sempre uniche e diverse che lo rendono versatile, camaleontico, straordinariamente intenso. E non c’è davvero nulla da dire: sorso e profumi ricordano completamente questa terra antica, la Trinacria vinicola nella quale recenti scoperte fanno risalire le prime attività di vinificazione addirittura all’età del bronzo. È nei suoi ritorni sapidi e marini, nella freschezza di nuove armonie che Costadune rispecchia l’altitudine dei suoi areali e la frescura di certe serate di ottobre, emergendo nella sua più autentica espressione, elegante, sincera, mai pienamente svelata. Una contaminazione di differenti identità, un sorso ecclettico valorizzato dal paradosso delle sue origini, moderno gioco di incroci tra Catarratto e Zibibbo originato per mano e intuito del barone Antonino Amendola. Una storia diversa in un panorama ampelografico ampio che conta nella regione oltre 100 vitigni autoctoni. Il Grillo Costadune di Mandrarossa ha un naso stratificato pervaso da tratti citrini e sulfurei in una bocca di grande eleganza avvolta dall’aromaticità della salvia e da delicate note di basilico e fico d’india. Freschissimo, agrumato, verticale, ha polpa solida e struttura sinuosa.

Ci mangio: negli abbinamenti prediligo spesso il territorio, scelgo Busiate con pesce spada e melanzane.

Bottiglie prodotte: 110.000

www.mandrarossa.it