Sopravviviamo alla pandemia e lo facciamo scrivendo. Serve un’iniezione di fiducia, serve credere nel futuro, serve continuare a comunicare il vino, serve farlo ancor più ad alta voce, perché in fondo se c’è qualcosa capace di rilassarci dopo una dura giornata di lavoro, a darci la forza di convivere confinati nelle nostre mura casalinghe è proprio stappare una buona bottiglia di vino. Ecco allora che tra i regali di Natale (riceverla non vi costerà nulla) arriverà anche la nostra newsletter. La “ponca” è una questione di vita. La raccontano occhi vivaci di vignaioli capaci di descriverne con abbondanza di particolari la complessa geologia dei suoli, affidando ad essa la qualità delle uve e la longevità del vino. La ponca, in questo caso da il nome alla piccola azienda vinicola Tenuta La Ponca: dieci ettari vitati in un contesto di boschi e di biodiversità che ne intercettano pienamente l’indirizzo biologico, certificato ufficialmente nel 2019. Nel vigneto di Scriò, siamo nel comune di Dolegna del Collio, la Malvasia, una delle loro migliori espressioni enologiche, è un calice che trasporta le mille sensazioni odorose verso una struttura complessa e quella fresca tannicità di uve a bacca rossa nell’abito di un eccellente bianco. Si esprime con un piacere diverso per una volta intimamente legato molto più al gusto e al tatto, un calice che si appropria della sua unicità, esce dagli orientamenti territoriali che prediligono il blend Collio bianco alla ricerca di quel pizzico di individualismo costruito su scelte di grande coraggio. Una vinificazione che ambisce a dare spazio a nuovi sentimenti, capace di riflettere una personalità diversa del vitigno concentrata soprattutto sull’armonia di bocca, il frutto che trova una propulsione minerale, il volume e la rotondità scanditi dalla sapidità del terroir. Il Collio è proprio questo, “il lavoro che svolgiamo in vigna e in cantina – dice Paola Mason – è quello di mettere la vite nelle condizioni di dare la miglior espressione che può offrire. Ed è sempre una felice scoperta vedere come in quest’area la vite, nella sua semplicità, compie naturalmente un’opera straordinaria, riuscendo a tradurre nel bicchiere la ricchezza del sottosuolo, il calore del sole a cui sono esposti i vigneti e la forza del vento che proviene dalle montagne limitrofe”. Ci mangio: l’abbinamento è territoriale, un piatto povero ma particolarmente grasso e gustoso come le Panade, il pane raffermo e l’alloro conditi con burro e formaggio Montasio stagionato. Bottiglie prodotte: 5.000 |

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Strappacuori – Malvasia 2019, Vigneti di Scriò Tenuta La Ponca .