Continua a svilupparsi  “The Wine Village” grazie alle interazioni tra professionisti del mondo del vino. Stiamo scoprendo sempre più persone desiderose di scoprire lati inesplorati di sé, del proprio team, ma anche dei competitor. 

Grazie a questo business game per le risorse umane del settore vitivinicolo infatti, si rendono ancora più efficaci le relazioni tra le persone, ma ancor di più ogni persona riesce a dar voce alle proprie abilità.

Insomma sfidandosi con The Wine Village si riescono ad avere tutte “le carte scoperte sul tavolo” e così ad avere molto più chiare le mosse possibili, su chi e cosa poter puntare per realizzare storie di grande successo imprenditoriale.

Oggi parliamo di una figura sottovalutata nel mondo del vino, ma che serve per dare il “giusto” rigore nelle aziende. Abbiamo intervistato il “Legislatore”.

1. Cosa ti caratterizza?

“La mia curiosità praticamente congenita, il desiderio di saperne di più sui fatti, sulle persone e sul mondo, ma anche spirito critico e la voglia di approfondire, di scendere a fondo nelle cose, andando oltre gli aspetti superficiali, rifiutando interpretazioni scontate, spiegazioni già date di situazioni o problemi. Uso la parola e l’idea per costruire regole o modelli.”

2. Cosa ti differenzia da un comunicatore?

“ Rispetto al comunicatore, utilizzo il linguaggio in modo maggiormente concettuale e mi muovo in un contesto meno sociale, tendo a confrontarmi con il rigore interno del metodo e della conoscenza. Il mio ruolo è fondamentale quando si tratta di dare continuità e sistematicità alle visioni o di consolidare la dimensione del cambiamento. Parlo di attività che hanno a che fare con rendicontazioni, con bandi, con accordi con importatori e partner.”

3. Come ti comporti all’interno del villaggio, della tua comunità?

“ All’interno del villaggio sono colui che racchiude e trasmette il senso del dovere, le regole sociali, i valori, ma anche la capacità di aiutare, consigliare, proteggere e sostenere. 

Mostro e ribadisco come fare bene le cose, fornisco regole coerenti e allo stesso tempo flessibili. 

Potenzio la capacità di negoziazione delle regole, intervengo in modo non svalutante, ma anzi sostenengo i comportamenti proattivi. 

Diciamo che le mie direttive mirano autenticamente a raggiungere obiettivi comuni, a gestire la complessità perseguendo la giustizia.”

4. Creare regole condivise non è facile, anche a livello emotivo. Come fai?

“Tendo ad adottare spesso un approccio eccessivamente razionale per raffreddare contenuti e situazioni che potrebbero accendermi emotivamente e generare sensazioni di disagio. Altre volte

mi difendo dai momenti di difficoltà tenendomi lontano da situazioni emotivamente rischiose. In questo senso sono molto bravo nell’allontanarmi dalle dinamiche per me stressanti, con giustificazioni impeccabili.

La mia sfida è quella di trovare una giusta distanza dalle situazioni e dalle cose, la misura giusta che mi consenta di valutare la complessità dei contesti in cui sono immerso.”

5. Qual è il tuo ruolo nelle aziende del vino?

“Sono considerato troppo spesso una figura “noiosa” nelle aziende del vino. Eppure ho un ruolo di grande importanza nelle imprese vitivinicole che spesso sono chiuse al loro interno considerando poco ciò che avviene fuori dalle loro cantine.

Mai come oggi il settore vitivinicolo dipende dalle condizioni “esterne” legate alle norme di produzione, alle leggi fiscali, alle misure messe a disposizione delle istituzioni per supportare le imprese.

La “burocrazia”, che riguarda anche il “Tessitore”, è purtroppo una presenza costante, invasiva, nelle aziende del vino.

Fare finta che le leggi non esistano, peraltro cosa molto comprensibile, potrebbe però essere fatale.

Sono anche quello che garantisce rigore e razionalità nella gestione dell’impresa. Ricordo se si sta sforando il budget e posso dire nel dettaglio quante risorse sono disponibili.

Senza di me in azienda si rischia di non sapere che esiste una misura comunitaria che consente di avere fondi per fare attività promozionale dei vostri vini all’estero. Oppure si dimentica di rendicontare l’investimento fatto per partecipare ad una fiera perdendo così il contributo.

Si dice spesso che le aziende che hanno un’impostazione esclusivamente “ragionieristica” falliscono, ma attenzione, vale anche il contrario.”

Quali sono tutte le attività nella vostra azienda che hanno bisogno di un Legislatore? 

Chi sono le persone del vostro team che incarnano questo ruolo?

Scoprite come valorizzare il “Legislatore” della vostra azienda e le attività per le risorse umane di “The Wine Village”. 

Per informazioni e consulenza scrivete a redazione@winemeridian.com.