Se dovessi osservare le attività che svolgo in Wine Meridian, nel mio ruolo di responsabile di un intero progetto e di un gruppo di lavoro, mi accorgo che è sempre troppo poco il tempo che dedico a visitare aziende. Le mie uscite sono soprattutto internazionali, che mi portano ad incontrare manager e imprenditori fuori dalle loro aziende e vi assicuro che non è la stessa cosa.
Ecco perché sto facendo tesoro di questo Italian wine tour che mi porta a casa di molti produttori e a condividere con loro del tempo di grande qualità.
È dentro alle aziende che si può capire cosa anima una bottiglia di vino, ed è dentro alle aziende dove, per chi come me è appassionato di animo umano, emerge l’indole autentica delle risorse umane, delle loro relazioni, degli equilibri che ne scaturiscono.
Proprio per questo durante le visite, usiamo spesso le carte di The Wine Village, il nostro nuovo progetto legato allo sviluppo delle competenze nel mondo del vino e che parte dal presupposto che siamo tutti abitanti di un villaggio con ruoli e funzioni diverse e con una simbologia radicata in noi e nelle nostre storie di vita.
Vediamo chi ho incontrato in questi ultimi giorni e che cosa ho imparato !
Vi anticipo che c’è un filo conduttore negli incontri che vi descrivo oggi: si tratta dell’arte e della cultura intese nelle sue forme più svariate.
Che cosa ho imparato da Marcello Zaccagnini e da Enzo Vogliolo dell’azienda Zaccagnini?
Con Enzo, direttore commerciale dell’azienda, abbiamo avviato un percorso di collaborazione e ci siamo potuti confrontare in più occasioni professionalmente e umanamente .
Enzo ha colto una sfida importante nell’azienda Zaccagnini, e credo abbia tutte le carte per portarla avanti con successo. Da lui ho imparato che è fondamentale essere lungimiranti e che allo stesso tempo da soli non si va da nessuna parte, a prescindere da quanto talento si abbia. Da lui ho imparato quanto sia importante creare le condizioni per avere un team allineato e affiatato. Grazie Enzo perché mi hai insegnato che un percorso va delineato sia nel qui ed ora, portando risultati concreti, ma anche in una progettualità costruita a tavolino.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Costrutture.
E poi arriva Marcello. Un dono averlo potuto ascoltare per due ore. Potrei scrivere pagine e pagine di quanto ho imparato da lui, come uomo, come imprenditore, come visionario e come cantastorie.
Marcello mi ha fatto un regalo per me inestimabile: ho capito per la prima volta in vita il significato dell’arte. Ho sempre provato grande rispetto e grande invidia per gli appassionati di arte, e mi sono anche sempre sentita a disagio ascoltando commenti davanti ad opere. Mi sono sempre sentita da una parte “sganciata” da quel mondo, dall’altra incapace di provare empatia ed emozioni davanti ad un’opera, a tal punto da ritenermi mio malgrado un mix tra ignorante e insensibile di fronte all’arte.
Marcello ha rotto l’incantesimo. Vi dico solo che è riuscito a farmi piangere con il racconto di una colombina bianca.
Da te Marcello, dalle tue autentiche parole, dai tuoi veri racconti, dai tuoi occhi loquaci, ho imparato cosa può significare l’arte nella vita di una persona. E mi hai trascinato per mano in un vortice di emozioni, con un climax ascendente a tal punto che, una volta uscita dalla tua cantina, avrei potuto investire i miei risparmi in un quadro.
Grazie per avermi aperto un nuovo canale espressivo e grazie per averlo fatto senza rendertene conto.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Folle.
Che cosa ho imparato da Massimiliano e Marcello Apollonio ?
Ho conosciuto Massi e Marcello qualche anno fa sotto il palco del Chiostro di Lecce, dove eravamo stati invitati all’esclusiva serata del Premio Apollonio, una vera e propria certificazione non soltanto di una riconosciuta fama a livello internazionale, quanto e soprattutto di un sentito orgoglio di appartenenza ad una terra magica come la Puglia.
Massimiliano e Marcello vivono con naturalezza il loro essere immersi nella cultura, nello spettacolo e nell’arte, e soprattutto senza mai mescolarla con il loro business del vino.
Da Massimiliano ho imparato il valore dell’ingenuità usata con intelligenza. Massi infatti ti ascolta e si approccia a chiunque con domande socratiche con l’obiettivo di raccogliere informazioni da rielaborare nel tempo. Ma soprattutto da Massi ho imparato che si può lavorare con allegria, quella leggerezza ironica, e quella capacità di non prendersi troppo sul serio che ci permette di vivere al meglio il nostro tempo in azienda.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Narratore.
Da Marcello ho imparato che il gusto per il bello è qualcosa di innato e che non va strumentalizzato a fini commerciali, ma solo per appagare un percorso personale.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Legislatore.
Che cosa ho imparato da Giuseppe Coppola ?
Siamo arrivati alle 22.30 alla reception del Camping La Masseria, e Giuseppe Coppola ci stava aspettando, come se fosse uno dei guardiani notturni che si assicura non ci siano incursioni nel campeggio.
Solo il giorno dopo ho capito la genialità e la capacità imprenditoriale di Giuseppe, quando ci ha fatto visitare la sua azienda vinicola interna al camping e i suoi due ristoranti.
Da lui ho capito che cosa vuol dire avanguardia nell’accoglienza.
Grazie Giuseppe per averci dimostrato l’orgoglio di portare avanti una tradizione famigliare nata nella notte dei tempi e di essere riuscito a metterla a valore di un intero territorio.
Tra gli abitanti del Wine Village ho intercettato il Capo del Villaggio.
Quando si chiude la porta del camper e ripartiamo, sento che sono già diversa e che mi sto portando dentro qualcosa di nuovo che mi è stato donato durante lo scambio in cantina. Prima ancora che ottime degustazioni arrivano le storie di vita, le emozioni e gli stati d’animo di chi ci ha accolto. Alla prossima puntata!