Gestione biologica dei vigneti, difesa fitosanitaria e sperimentazioni innovative: questi sono stati i temi al centro dell’importante incontro tenutosi in data 3 Agosto 2023 alla Fondazione Mach, che ha visto la partecipazione di oltre 150 viticoltori e tecnici provenienti da tutto il Nord Italia.

Uno degli argomenti principali trattati riguarda la crescita dei vigneti biologici in Trentino, che attualmente coprono 1371 ettari, il 13,3% dell’intera superficie viticola della regione. L’attenzione dei partecipanti è stata rivolta alla peronospora, all’oidio e alla flavescenza dorata, tre problematiche che hanno influenzato la produzione di quest’anno.

Difesa fitosanitaria: sfide e risultati

Durante la stagione 2023, i viticoltori si sono confrontati con un’elevata pressione di peronospora, con infezioni rilevate tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Fortunatamente, grazie alla difesa fitosanitaria basata su prodotti rameici a basso dosaggio, i grappoli dei vigneti biologici sono stati protetti, e i danni alla produzione sono stati generalmente contenuti, concentrati principalmente nelle zone più suscettibili agli attacchi di peronospora. Contestualmente, l’oidio è stato combattuto con successo attraverso l’utilizzo di prodotti a base di zolfo, che hanno ridotto significativamente la presenza di questo fungo rispetto ai vigneti non trattati.

Grandinate e avversità meteorologiche

Il mese di luglio ha presentato molte sfide, con eventi meteorologici intensi, incluse forti grandinate che hanno danneggiato la produzione in diverse aree del nord Italia. L’attenzione rimane alta per il contenimento dei giallumi, in particolare della flavescenza dorata e dello Scaphoideus titanus (il suo vettore).

Sperimentazioni per una viticoltura innovativa

L’incontro è stato organizzato in collaborazione con il Centro di sperimentazione di Laimburg, che nel pomeriggio ha focalizzato l’attenzione sulle prove sperimentali in frutticoltura biologica. I partecipanti hanno potuto seguire gli interventi tecnici riguardanti i controlli e la situazione fitosanitaria nelle aziende biologiche trentine, i risultati delle prove sperimentali di difesa in viticoltura biologica, gli approcci di gestione della chioma su diverse varietà di uve resistenti e molto altro.

Strategie di difesa e gestione

Le attività sperimentali hanno avuto un ruolo significativo durante questa stagione. Per il controllo della peronospora e dell’oidio, sono state testate diverse strategie, inclusi l’utilizzo di rame a basso dosaggio, in miscela con altre sostanze come l’olio essenziale di arancio dolce e l’estratto di salice. Le prove hanno dimostrato l’efficacia del rame nella difesa contro la peronospora, mentre l’aggiunta di altre sostanze non ha avuto un impatto significativo. Il chitosano, utilizzato da solo, non ha fornito una protezione sufficiente alle foglie e ai grappoli. Per l’oidio, invece, sono state messe a punto strategie a base di zolfo liquido, bicarbonato di potassio e siero di latte per una difesa efficace.

Flavescenza dorata: approfondimenti e confronti

Durante l’incontro, è stata presentata anche un’importante ricerca svolta in Ticino sulla flavescenza dorata. Gli studi hanno analizzato l’impatto del fitoplasma sui tessuti vegetali nei tralci e nel tronco delle viti, evidenziando il ruolo del paesaggio nella diffusione della malattia. La gestione del vigneto, in congiunzione con una corretta gestione degli elementi chiave del paesaggio circostante, si è dimostrata essenziale per ridurre i rischi epidemici.