Il volto del wine lover che viaggia sta cambiando: se fino a qualche anno fa il prototipo del visitatore di una cantina superava decisamente la quarantina, oggi si assiste, se non ad un cambio generazionale, ad un deciso calo dell’età media degli ospiti.

Passare del tempo in cantina sta diventando un modo alternativo di stare insieme, per i giovani adulti, un luogo dove festeggiare i propri eventi, un modo piacevole di viaggiare con una meta.

Le ragioni della diffusione dell’enoturismo tra i più giovani sono probabilmente da mettere in relazione al mutato linguaggio del vino, che ha saputo intercettare, attraverso i canali social, una fascia di giovani che manifestano un desiderio di cultura o quantomeno di curiosità enologica e che sono destinati a diventare i principali protagonisti della spesa in vino e turismo del vino.

Parliamo dei Millennials, che popolano la fascia dei trenta-quarantenni, ormai protagonisti già da qualche anno del mercato del vino, ma anche della c.d. generazione Z, cioè dei giovanissimi adulti che iniziano ad avere una propria capacità di spesa e iniziano ad apprezzare le escape legate al mondo del vino.

L’enoturista giovane manifesta comportamenti molto diversi da quelli che caratterizzano la generazione precedente: se la fascia dei cinquantenni di norma prenota le visite enoturistiche poco prima di partire per un viaggio, o addirittura in loco, l’enoturista giovane ama fissare l’esperienza quando prenota il viaggio, agevolato in questo dalla sua capacità di navigare online, dalla confidenza nelle piattaforme di prenotazione, e in generale dal suo maggiore accesso alle informazioni.

I giovani si dimostrano più inclini a farsi ispirare dalle esperienze rappresentate sui social: la scelta della meta è spesso influenzata dalle vetrine di Instagram e TikTok. Le esperienze enoturistiche che vanno più forte sono quelle più a portata di click, come si suol dire quelle più instagrammabili.

Di questo aspetto le cantine dovrebbero tenere conto: a nulla vale costruire l’esperienza più esclusiva se poi, in cantina, il wi-fi non funziona: il tam tam dei social non partirà, perdendo occasioni uniche di intercettare il pubblico più giovane.

Il meccanismo che porta alla prenotazione di una visita è semplice e rapido: dalla percezione del desiderio di vivere un’esperienza unica e autentica, alla pianificazione dell’esperienza, alla prenotazione, rigorosamente online. Il giovane enoturista ha rapidità di azione ed elevato dinamismo ed è favorevolmente influenzato dalla semplicità e la velocità della prenotazione.

Quanto più si rende semplice e veloce il processo che conduce alla prenotazione, tanto più si ha la possibilità di intercettare l’enoturista sotto la soglia degli “anta”.

Rendiamo facili e quanto più possibile automatici questi passaggi ed avremo più possibilità di accedere a un mercato di visitatori che è destinato a fare la differenza tanto sul mercato del vino quanto nel panorama dell’enoturismo.