La vendemmia 2023 in Francia si preannuncia densa di contrasti e incertezze con prospettive favorevoli in alcune regioni vitivinicole, (Champagne e Borgogna) e sfide da affrontare altrove, in particolare a Bordeaux.
Secondo il Ministero dell’Agricoltura francese, l’output di vino dovrebbe attestarsi tra 44 e 47 milioni di ettolitri, una forbice che abbraccia sia la media quinquennale di 44,5 milioni di ettolitri che l’output 2022 di 46,1 milioni di ettolitri.
Champagne e Borgogna
Champagne e Borgogna saranno probabilmente le protagoniste della vendemmia di quest’anno. La regione dello Champagne ha avuto la fortuna di sfuggire ai danni causati da gelo e grandine, i grappoli d’uva sono ben sviluppati e le patologie sotto controllo.
In Borgogna, nonostante una certa pressione da parte della botrite e danni dovuti a grandinate localizzate, la produzione di uva promette di superare la media quinquennale, sostenuta anche da ottimali condizioni del suolo dopo la siccità del 2022.
Bordeaux
Tuttavia il quadro cambia drammaticamente per quanto riguarda Bordeaux. I frequenti rovesci e il clima caldo nei mesi di maggio e giugno hanno creato l’ambiente ideale per la diffusione della botrite, mettendo in dubbio le previsioni di produzione. La Chambre D’Agriculture de la Gironde ha riferito che almeno il 90% delle viti è stato colpito dal fungo patogeno, un duro colpo per i produttori di Bordeaux.
Come ho analizzato in un recente articolo, la situazione appare ancora più complessa a causa dell’incertezza economica causata dalla diminuzione della domanda di vini rossi, che ha spinto il governo a offrire aiuti ai produttori. Il settore del vino chiede al governo di supportare un programma di distillazione per eliminare le scorte di vino, soprattutto a Bordeaux e in Languedoc-Roussillon.
Nel sud della Francia, la regione del Languedoc-Roussillon è stata colpita dalla siccità, anche se in alcuni territori, come l’area del Gard, sono cadute precipitazioni che fanno ben sperare.
Equilibrio tra domanda e offerta
In sostanza la vendemmia francese 2023 si preannuncia contrastante: alcune regioni affrontano pesanti disagi dovuti a botrite e siccità, altre prosperano grazie a condizioni climatiche ideali.
La sfida principale sarà mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta, soprattutto quando in considerazione delle le pressioni economiche e dell’evoluzione dei gusti dei consumatori. Nonostante le incertezze, il settore vinicolo francese dimostra ancora una volta la sua capacità di resistenza e di adattamento alle mutevoli circostanze. Sarà interessante seguire l’evoluzione della vendemmia nei prossimi mesi e vedere come la Francia si posizionerà nel panorama mondiale della produzione di vino nel 2023/24.