La scelta di Vitevis, società cooperativa agricola nata nel 2015, è chiara: intraprendere un percorso di sostenibilità fondato su pratiche concrete e linee guida condivise con 1.350 soci che lavorano su un territorio di 2.800 ettari di vigneti, all’interno delle zone più vocate tra Verona e Vicenza.

Si tratta di un cammino in costante progressione, capace di coinvolgere tantissime persone, disseminato di nuove sfide e nuovi traguardi per migliorare costantemente.

Una evoluzione che risponde ai persistenti cambiamenti climatici, alle richieste dei consumatori, a mercati sempre più complessi e che richiede capacità di gestione sia dal punto di vista economico che tecnico attraverso un percorso serio, concreto e documentabile.

Nell’ottica di esaminare e indagare la visione, le ragioni, i processi ed i risultati dell’impegno di Vitevis nell’ambito della sostenibilità, abbiamo voluto intervistare Alberto Marchisio, Direttore generale di Vitevis.

Vitevis concepisce la sostenibilità come un tragitto, un cammino puntellato di obiettivi e traguardi. Un percorso che vi ha permesso di raggiungere le certificazioni SQNPI ed ottenere lo standard Equalitas (basata sui tre pilastri ESG) per quanto riguarda la Cantina Colli Vicentini di Montecchio Maggiore. Quali saranno i prossimi sviluppi?

I prossimi sviluppi riguarderanno un ulteriore incremento della quota di soci certificati SQNPI (ora sono il 55%) con l’obiettivo di coinvolgere sempre più produttori in questo importante progetto. Stiamo fornendo strumenti agli agricoltori per garantire un uso consapevole dell’acqua e delle sostanze nutritive che servono alle vigne. Vorremmo una agricoltura di precisione che si trasformi in azioni reali e concrete sul campo. Anche la certificazione Equalitas ha una rilevanza centrale perché prevede una metodica condivisa da più aziende, permette di strutturare linee guida comuni e mettere in rete tutte le realtà.

State portando avanti il progetto “Grigio”, di cosa si tratta e quali sono le potenzialità ed i vantaggi concreti che l’agricoltura di precisione 4.0 può garantire nell’ottica della sostenibilità?

Il progetto “Grigio” ha l’obiettivo di conoscere sempre di più i vari vitigni, i vari suoli e prepararsi ad utilizzarli nel migliore dei modi, ottimizzando gli sprechi idrici e di concimazione e l’utilizzo delle informazioni digitali. C’è una importante novità, i soci da quest’anno avranno a disposizione una app in cui saranno presenti: il quaderno di campagna, le rilevazioni meteo basate sul posizionamento dei loro vigneti e delle foto satellitari. Inseriranno all’interno irrigazioni e trattamenti realizzati e grazie a dei calcoli previsionali, forniti dall’app, potranno verificare la vigoria e lo stress idrico dei loro vigneti. Questo permetterà di avere un quadro previsionale il più possibile preciso e fornirà input ed alert su tempistiche e criticità.

La metodologia LCA (Life Cycle Assessment) vi permette di monitorare il processo produttivo durante il ciclo di vita del prodotto. In cosa consiste e quali sono i fattori che tenete in considerazione?

Attraverso il progetto LCA, teniamo in considerazione due aspetti principali, uno a monte ed uno a valle. A monte, nella scelta dei prodotti che utilizziamo privilegiamo quelli che garantiscono una seconda vita, ad esempio se dobbiamo scegliere tra una fornitura di cartone nuovo ed una di cartone riciclato, scegliamo la seconda opzione. A valle, per quanto riguarda i nostri scarti di lavorazione, se è possibile, gli garantiamo una seconda vita.

In un frangente storico-economico come quello che stiamo vivendo, la riduzione dei costi energetici e la conversione alle energie rinnovabili appaiono traguardi prioritari. Quali sono gli investimenti di Vitevis in questa direzione?

Abbiamo lavorato su due fronti, uno rivolto alla produzione di energia rinnovabile attraverso i nostri impianti fotovoltaici ed uno rivolto al risparmio energetico. Utilizziamo, ove possibile, motori con inverter, software per l’ottimizzazione degli impianti frigoriferi. Inoltre, la cantina è dotata di luci led.

Il progetto “NoiCompensiAmo” vi ha permesso di incrementare la rimozione di emissioni di gas a effetto serra ed i crediti di carbonio certificati. Quali sono i risultati raggiunti sinora e le prospettive future di sviluppo?

Il progetto “NoiCompensiAmo” coinvolge 780 ettari su una superficie totale di 2800 ettari. L’obiettivo prioritario è quello di coinvolgere più soci possibili per riuscire a gestire al meglio una maggior estensione vitata. Questo ci permetterà in futuro di generare altri crediti di carbonio, il nostro obiettivo è avvicinarsi ai 2000 ettari.