La degustazione in vigna, il giro in e-bike, la vendemmia in gruppo… Quante volte ci siamo imbattuti in proposte enoturistiche che è possibile svolgere solo durante la bella stagione, facendoci inconsciamente pensare che i momenti migliori da dedicare alla visita delle cantine siano unicamente l’estate e la primavera.
Concentrare il business dell’ospitalità esclusivamente nei mesi più caldi dell’anno è però un pensiero limitato se si considera la varietà di proposte che è possibile creare con l’aiuto di un po’ di fantasia. Quindi, perché l’enoturismo non dovrebbe poter essere destagionalizzato?
Anche i pandori e panettoni sono ormai “vittime” della destagionalizzazione, pur essendo prodotti tradizionalmente legati alla stagione invernale, e dunque più difficili da proporre in altre stagioni. Non è chiaro quindi perché l’enoturismo dovrebbe concentrarsi solo in estate, quando il vino è invece un prodotto che viene consumato nell’arco dell’intero anno.
Nel settore pare essersi radicata l’idea che siccome l’inverno non consente l’uscita all’aperto, allora in quel periodo l’enoturismo non è più un business interessante. Ma questa è solo una percezione.
Se nel mondo della moda alla collezione primavera-estate segue sempre quella autunno-inverno, perché non può essere così anche nell’enoturismo?
Al pic-nic in vigna della primavera potrà sempre esistere la controparte autunnale dell’abbinamento vino-castagne, o di una degustazione davanti ad un camino acceso.
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