Quando pensiamo a Montelio, la prima cosa che ci viene in mente è Giovanna Brazzola (titolare dell’azienda assieme alla sorella Caterina). Questo, per noi, è un fatto assolutamente positivo perché è molto importante dare un volto alle aziende del vino, soprattutto quando si parla di accoglienza.

Qualcuno potrebbe obiettare che, talvolta, l’eccesso di personalizzazione rischia di offuscare l’immagine del prodotto (che, alla fine, è ciò che si vuole vendere).

Noi riteniamo, invece, che quando c’è sincerità comunicativa non si corra questo rischio, perché il vino raccontato in maniera autentica dai suoi protagonisti porta a casa un fondamentale valore aggiunto.

Per questa ragione, la visita di Montelio (a Codevilla, uno dei comuni storici dell’Oltrepò Pavese) è stata prima di tutto un’esperienza umana, ma questo non ha tolto nulla ai valori viticoli ed enologici di questa azienda.

Ci siamo divertiti e ci siamo trovati veramente bene da Montelio e questo, senza ombra di dubbio, è stato merito di Giovanna, una persona vulcanica che ha attirato bene l’attenzione su di sé e sulla storia della sua azienda per oltre due ore. Due ore però che sono volate via come il vento.

Certo, non è facile essere sintetici quando si ha una storia di 200 anni da raccontare. Ma anche il luogo dove ci è stata raccontata è stato in grado di accompagnarci lungo un percorso che ha toccato alcune della fasi storiche più importanti del nostro Paese. Sicuramente, il background culturale di Giovanna è stato prezioso per rendere credibile ed autorevole tutto lo storytelling della sua azienda.

Ma è riuscita a farlo come quelle insegnanti di storia che tutti avremmo voluto incontrare nel nostro percorso scolastico; Giovanna ci ha fatto immergere nella storia della sua terra prima ancora che in quella della sua azienda. Lo ha fatto facendoci delle domande per comprendere, in maniera scherzosa, il nostro livello di conoscenza storica. 

È partita, quindi, da Federico Barbarossa, che ha avuto un ruolo chiave nell’evoluzione storica dell’Oltrepò Pavese. Nel 1164, durante la terza calata, il Barbarossa concesse alla fedele città di Pavia (che lo aveva sostenuto nella lotta contro Milano e Tortona) la piena giurisdizione su 90 borghi dell’Oltrepò.

Un altro grande personaggio della storia, ci ha ben ricordato Giovanna, è stato Napoleone, che confiscò le proprietà monastiche obbligando poi le famiglie più facoltose a riacquistarle.

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la storia di Montelio, quando queste terre appartenevano ancora alla Francia. Nel 1792, Angelo Domenico Mazza, avo delle attuali proprietarie, acquistò dalla Francia una bella proprietà che Napoleone appunto aveva sottratto al clero.

Grazie alle parole di Giovanna, si riesce a leggere bene la storia di Montelio; quando si visitano i suoi luoghi (in particolare il suggestivo “infernot”, il locale sotterraneo che faceva parte dell’antico monastero utilizzato nei secoli scorsi come ghiacciaia, dove sono custodite le annate storiche) sembra quasi di sentire ancora le voci di quel passato.

Montelio, grazie alle sorelle Brazzola e ad Edoardo (figlio di Giovanna), racconta bene il passato ma al tempo stesso è un’azienda vitale nel presente grazie anche ad una produzione vitivinicola decisamente interessante che testimonia più di tante parole la vocazionalità di una terra come l’Oltrepò Pavese.

Una terra che, anche grazie a Montelio, abbiamo avuto modo di apprezzare ancora una volta anche sul fronte enoturistico. In Oltrepò, da questo punto di vista, non manca veramente nulla, a partire da un paesaggio viticolo tra i più belli del nostro Paese.

Ci è bastato camminare tra le vigne verso il bellissimo e originale casotto a forma esagonale. Qui, Domenico Mazza, verso la fine del ‘700, faceva degustare i suoi vini agli ospiti e, dato che la collina era spesso soleggiata, lo chiamò appunto Montelio (dal greco “collina del sole”).

Un luogo dal grande appeal enoturistico e perfettamente in sintonia con la filosofia dell’ospitalità di casa Montelio, che non a caso è stata tra le prime, nel 1994, ad entrare nel Movimento del Turismo del Vino della Lombardia.

Torneremo presto da Montelio, non c’è dubbio.


Le persone che ci hanno accompagnato

Ha un fascino particolare arrivare in un’azienda che non conosciamo, ma soprattutto di cui non conosciamo il personale. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi a Montelio, dove ci siamo fermati in una calda domenica di luglio con il sole di mezzogiorno.

“Il sole è sempre protagonista dei nostri racconti e ricorre puntualmente nella nostra storia” ci racconta Giovanna, titolare dell’azienda assieme alla sorella Caterina. E lo possiamo confermare, aggiungendo che abbiamo rintracciato anche in lei la presenza del sole, quell’entusiasmo di chi ha il sole dentro e che si rivela senza filtri e senza pregiudizi.

Giovanna Brazzola è un fiume in piena di racconti, sensazioni, aneddoti: quella naturale predisposizione alla condivisione con la voglia di farti conoscere e poi ricordare qualcosa.

Il nostro viaggio con lei è iniziato attraverso una simpatica interrogazione a sorpresa che ci ha subito sintonizzato e predisposto a quella che si è rivelata una permanenza sorprendente.

Giovanna ci ha colpito per la sua cultura, e per la sua capacità di condividere informazioni e nozioni. Possiamo dire di essere usciti arricchiti e di aver imparato molto da questa visita, non tanto relativamente alla parte enologica, quanto, in generale, su aspetti legati alla storia, alla letteratura, all’arte. E questo è un elemento da non trascurare quando si parla di enoturismo: il vino è il protagonista, ma si deve rendere filo conduttore di tutto ciò che ad esso è collegato.

E se è vero che la sua personalità è dirompente ed esplosiva, è anche vero che Giovanna è molto ricettiva e riesce ad ascoltare e captare velocemente quello che le ruota attorno.Una visita avvincente, che ci ha tenuto incollati dall’inizio alla fine e ci ha fatto sentire parte attiva di uno storytelling ben miscelato tra il tecnico e il divulgativo.

Informazioni su enoturismo:

  • Azienda

    Tenuta Montelio
  • Orari

    Lun.-Dom. 10.00-13.00 e 15.00-18.30 (su prenotazione)
  • Indirizzo

    Via Domenico Mazza, 1, 27050 Codevilla (PV)

  • Contatti

    E-mail: cantine@montelio.it
    Tel: 0383 373090

  • Accoglienza

    Non offre servizio di ristorazione

  • Attività proposte

    Visita vigneti e cantina con degustazione, Picnic o aperitivi in Vigna, Serate Cinema con abbinamenti