Negli ultimi anni, il mondo del vino ha vissuto una serie di mutamenti notevoli nel consumo globale, in particolare dopo la crisi finanziaria del 2008 con l’emergere di nuove tendenze. Grazie all’analisi dei dati forniti da OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e ripresi da Vino Joy News, è possibile tracciare un quadro completo di come il consumo di vino è cambiato nei principali Paesi produttori dal 2009 fino ad oggi.

2010: il consumo di vino negli Stati Uniti supera quello francese

Uno dei punti di svolta più significativi nel panorama del consumo di vino è stato il sorpasso degli Stati Uniti ai danni della Francia nel 2010. Questo spartiacque ha segnato l’inizio di una nuova era nell’industria vinicola, gli USA hanno conquistato la leadership nel consumo mondiale di vino e da allora hanno mantenuto questa posizione.

Inoltre a partire dal 2016 il divario tra gli Stati Uniti e il secondo mercato in classifica (Francia o Italia a seconda degli anni) si è allargato. Nel 2022 il vantaggio degli Stati Uniti è cresciuto fino a raggiungere i 34 milioni di ettolitri (mhl), superarando di 8,7 milioni di ettolitri (mhl) la Francia (seconda classificata) ferma a quota 25,3 milioni di ettolitri (mhl).

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Italia: medaglia di bronzo, exploit nel 2019/20

Il consumo di vino in Italia ha avuto una costante flessione nel triennio 2010/13 che ci ha portato fuori dal podio, superati nel 2013 non solo da USA e Francia ma anche dalla Germania.

Il 2018 ha segnato una crescita costante che ci ha permesso nel 2020 di superare per la prima volta la Francia. Un successo durato poco, visto che già l’anno successivo il consumo di vino in Italia ha subito una flessione che ci ha riportato nuovamente sul terzo gradino del podio che occupiamo tuttora.

Cina: la scalata e il successivo declino

Uno degli sviluppi più sorprendenti nel consumo di vino mondiale è la rapida ascesa e il conseguente declino della Cina. Il Paese del Dragone ha iniziato a emergere come un importante mercato nel consumo di vino dopo il 2009. La crescita costante ha raggiunto il suo picco nel 2017, quando la Cina era il quinto maggior mercato per quanto riguarda il consumo di vino.

Da quell’anno record in poi si è verificata una forte contrazione nel consumo che ha portato il Paese dal 5° all’8° posto in classifica, passando da 19,2 milioni di ettolitri a 8,8 mln di ettolitri, ossia meno della metà del volume registrato nel 2017, persino inferiore al consumo del 2000.

Con l’inizio della pandemia nel 2020, il consumo è diminuito in media di 2 mhl all’anno.

Gli altri dati salienti

L’analisi dei dati OIV ha rivelato alcune informazioni cruciali:

  • Nel 2022, i 12 Paesi leader nel consumo di vino rappresentavano il 72% del consumo globale;
  • L’UE rimane una forza significativa nel mondo del vino, contribuendo a circa il 50% del consumo totale;
  • In Giappone, dal 2014 ad oggi, il consumo di vino è rimasto incredibilmente stabile, attestandosi intorno a 3,5 mhl;
  • In Sud America, l’Argentina si posiziona come il principale mercato di consumo di vino, con un picco nel 2013 di 10,4 mhl;
  • Nonostante il volume complessivo di consumo sia inferiore rispetto a Francia e Italia, il Portogallo vanta il più alto consumo pro capite di vino, pari a 67,5 litri;
  • Nonostante lo scoppio della guerra e le conseguenti sanzioni, il consumo di vino in Russia è rimasto pressoché costante dal 2018 al 2022 (tra i 9 ed i 10 mhl) ma la contrazione dei consumi in altri Paesi ha portato la Russia dall’ottavo al sesto posto, superando Spagna e Cina.