Per quest’anno le rese massime di uva per la produzione di Cava in Spagna saranno ridotte di quasi il 17%, da 12.000 kg a 10.000 kg per ettaro. Lo ha annunciato l’ente normativo DO Cava.

Come riporta Meininger’s Wine Business International, la decisione storica di limitare la produzione è stata decisa in funzione di ridurre l’impatto del coronavirus e lo squilibrio tra domanda e offerta che ha fatto calare il prezzo dell’uva di 0,50 euro (0,55 dollari) al kg, attestando il prezzo a soli 0,30 euro al kg negli ultimi due anni.
Si stima che entro il 31 luglio l’eccedenza di vino base Cava possa raggiungere gli 85 milioni di litri, quasi il doppio del necessario.

“Le misure sono destinate a mitigare il grande squilibrio tra domanda e offerta” ha dichiarato Javier Pagés, presidente di DO Cava.
“Il nostro obbligo è quello di cercare di invertire la situazione, sarebbe irresponsabile continuare ad aumentare la produzione, cosa che deprimerebbe ulteriormente i prezzi dell’uva e dei vini base Cava”.

Joan Santó, responsabile dei vini del sindacato dei viticoltori Unió de Pagesos ha aggiunto: “le misure aiuteranno Cava a trovare un equilibrio tra domanda e offerta, speriamo che contribuiscano a riportare i prezzi dell’uva a oltre 0,50 euro al kg”.

Joan Pascual della Asociación de Viticultores del Penedès sotolinea che la crisi del settore è “strutturale” e che il problema principale deriva dal fatto che dal 2015 il Ministero dell’Agricoltura ha permesso di aumentare le superfici di vigneto per produrre Cava da 33.500 a quasi 39.000 ettari.

Le misure potrebbero non essere sufficienti. Damia Deas, presidente dell’Institut del Cava business group, prevede un calo delle vendite di Cava tra il 25% e il 40% quest’anno a causa della pandemia di coronavirus.

Entro il 2020 dovrebbero arrivare ulteriori aiuti dalle autorità catalane e dal governo spagnolo per l’industria del Cava, che è stata colpita anche dai licenziamenti. Si tratta di un pacchetto da 85 milioni di euro per l’industria vinicola spagnola.