La Francia è il mercato che sta sperimentando la più forte crescita per il Prosecco DOC, in grado di superare gli Stati Uniti nonostante un aumento oltreoceano del 21,7% nel 2018.
Nei dati diffusi la settimana scorsa in esclusiva per The Drink Business, il Prosecco DOC mostra un aumento delle spedizioni verso la Francia di quasi il 35%.
La Francia importa 18,9 milioni di bottiglie di Prosecco DOC all’anno e rappresenta attualmente il quarto mercato di esportazione, anche se è ancora ridotto rispetto al Regno Unito, primo importatore mondiale di Prosecco con una crescita delle spedizioni del 7%, per un totale di 115,4 milioni di bottiglie nel 2019.
Considerando che la Francia produce Champagne ed una serie di Cremant (Loira, Borgogna, Alsazia, Limoux, Giura), la crescente domanda di Prosecco può apparire sorprendente.
Richard Halstead, direttore operativo di Wine Intelligence, non è di questo avviso e ritiene che la domanda di bollicine italiane in Francia sia parte del gusto radicato per lo spumante e sia il risultato del desiderio di una nuova generazione di bevitori di consumare qualcosa di diverso dai loro genitori.
“La Francia è sempre stata una grande consumatrice di bollicine, dallo Champagne agli spumanti regionali. I francesi ne bevono in media cinque litri all’anno, il doppio dei britannici che si fermano a 2,5 litri pro-capite.
Il Prosecco è cresciuto nel mercato francese probabilmente a causa di una sorta di desiderio, legato all’età, di bere qualcosa di diverso dai propri genitori”.
Paolo Lasagni, amministratore delegato di Casa Vinicola Bosco Malera, uno dei maggiori produttori cooperativi italiani del Nord Est, commenta l’aumento delle vendite di Prosecco in Francia definendo “incredibile” l’incremento riscontrato: “i francesi non amano ammetterlo, ma comprano molto Prosecco, sia perché i baristi lo vogliono usare nei cocktail, sia perché i consumatori lo vogliono come aperitivo a casa, è più economico dello Champagne ed è molto leggero e fresco”.
Lasagni richiama l’attenzione anche su un altro motivo per cui la Francia appare oggi un mercato in espansione per il Prosecco. Il paese transalpino si comporta come un “hub” per la distribuzione delle bollicine italiane in tutto il mondo: “se si guarda bene al mercato francese, si vede che alcuni grandi gruppi vinicoli come GCF (Grands Chais de France) acquistano molto Prosecco dall’Italia e poi lo vendono in tutto il mondo… È lo stesso in Spagna con Freixenet che compra molto Prosecco, ma lo vende altrove, la fattura è per la Spagna, ma il prodotto è per gli inglesi”.
Ciononostante, Lasagni conferma che “il consumo in Francia sta aumentando molto” ed il suo team ha sperimentato una grande richiesta di Prosecco al salone del vino di Parigi del mese scorso.
Secondo l’export manager di Villa Sandi, Flavio Geretto, la crescita delle vendite di Prosecco è tale che la Francia ora rappresenta il terzo mercato più grande dopo Regno Unito e Stati Uniti, superando la Germania se si considerano esclusivamente le spedizioni di Prosecco spumante, visto che la Germania è un grande consumatore di Prosecco frizzante più economico e caratterizzato da una pressione in bottiglia inferiore (il Prosecco spumante ha una pressione superiore a 3.5 bar, il Prosecco frizzante oscilla tra 1 e 2.5 bar, ndr).
Geretto attribuisce la crescente domanda di Prosecco in Francia alle scelte dei maggiori rivenditori nazionali, che hanno inserito nelle loro liste un numero maggiore di bollicine italiane. Ciò è probabilmente dovuto all’introduzione in Francia, nel gennaio dello scorso anno, di una serie di regole per limitare la natura delle promozioni su alcuni prodotti di produzione nazionale, dal foie gras allo Champagne.
Queste norme fanno parte di un più ampio atto governativo chiamato “Loi EGALIM” che propone misure per migliorare la bilancia commerciale, la qualità dell’alimentazione e per semplificare il settore agricolo.
La nuova legislazione pone dei limiti alla quantità di Champagne che può essere venduta in promozione e all’entità dello sconto sul prezzo. Di conseguenza i consumatori, solitamente attratti dalle offerte sullo Champagne, non hanno acquistato il prodotto nelle stesse quantità.
Con l’aumento della presenza del Prosecco sugli scaffali, è stato semplice per questi consumatori passare dallo Champagne economico alle bollicine italiane.
Nonostante gli ottimi risultati, Geretto lamenta il fatto che il Prosecco sia poco valorizzato dai rivenditori francesi. “Il prezzo medio del Prosecco sullo scaffale in Francia è di 6,30€, mentre è di circa 7,50£ nel Regno Unito e negli Usa è tra 10,99-12,99$ – gli Stati Uniti sono una storia diversa”, dice, fornendo un quadro contrastante delle vendite in Europa rispetto agli Stati Uniti, dove la domanda è generalmente rivolta al Prosecco di alta gamma a prezzi più alti.
Infine, nonostante la diffusa convinzione che i francesi siano fedeli consumatori dei propri prodotti, il direttore ricerca sul vino dell’IWSR, Daniel Mettyear, conferma che i consumatori francesi sono felici di acquistare prodotti stranieri. “Gli Champagne più economici da supermercato stanno perdendo terreno nei confronti del Prosecco in Francia, e abbiamo visto una crescita enorme anche per Cava negli ultimi anni… la fedeltà ai prodotti nazionali in Francia non è così forte come i francesi potrebbero sperare…stiamo osservando anche un sacco di vino spagnolo a basso costo entrare nel mercato francese”.