Secondo quanto riportato in un articolo di Winetitles, nel 2022, il numero di bevande alcoliche consumate in Nuova Zelanda è diminuito dell’1% arrivando a 1,96 bevande standard al giorno pro capite, il numero più basso per persona degli ultimi 15 anni. Questo è quello che afferma Stats NZ, l’agenzia dati ufficiale neozelandese.
Il volume annuo totale di birra, vino e alcolici disponibili al consumo è diminuito dello 0,3%, arrivando a 498 milioni di litri. Un dato in contrasto con il 2021, che registrava un aumento dello 0,9%, e il 2020, con il suo aumento dello 0,8%.
Nel 2022 continuano le tendenze dei volumi annui totali registrati negli ultimi due anni:
- Spirits in aumento del 3,2% con 103 milioni di litri.
- Vino in calo del 5,9% con 101 milioni di litri.
- Birra in aumento del 0,5% con 294 milioni di litri.
Se analizziamo l’andamento degli ultimi 15 anni, in termini di volume totale di bevande alcoliche disponibili al consumo, la birra è diminuita dal 66% al 59%, il vino è aumentato dal 19% al 20% e gli spirits sono aumentati dal 14% al 21%.
Le cause del calo
Sono stati pubblicati i risultati dell’indagine annuale della salute in Nuova Zelanda 2021/22 e i dati hanno fatto emergere un cambiamento nelle abitudini di consumo del Paese. Oggi i cittadini sembrano preferire bevande a basso contenuto di alcol o analcoliche.
I neozelandesi consumano più del 25% in meno di alcolici rispetto alla fine degli anni ’70 e, in generale, l’81% degli adulti neozelandesi beve responsabilmente. Anche i minori di 18 anni sono molto più attenti e rivolti ad un consumo responsabile di bevande alcoliche.
Anche gli operatori del settore neozelandesi, come birrifici, le distillerie e produttori di vino, stanno cambiando il loro approccio al mercato: sono in atto investimenti nell’innovazione per migliorare l’offerta di birra, vino e liquori analcolici o a basso contenuto di alcol, il tutto con lo scopo di offrire una scelta più ampia e qualitativamente migliore.
Un sondaggio condotto su 1.250 neozelandesi nel 2022 ha rilevato che il 56% degli intervistati consuma bevande a basso contenuto di alcol, e, alcuni di loro, hanno manifestato una preferenza per questa opzione. L’anno precedente questo trend interessava il 49% degli intervistati.