Molti ritengono che la Polonia sia un mercato rivolto alla vodka ed alla birra piuttosto che al vino. Il consumo di vino dei polacchi è molto più basso rispetto a quello dei vicini tedeschi e svizzeri, i quali bevono pro-capite quasi 10 volte di più.  In un recente articolo di Patrycja Siwiec, apparso recentemenete su Wine Business International, sono state analizzate alcune prospettive di questo mercato emergente.

La vodka rappresenta il 30% degli acquisti, con un valore totale di 13,3 miliardi di zloty (3,24 miliardi di dollari), mentre la birra rappresenta un altro 50%, con un valore di 18 miliardi di zloty (4,39 miliardi di dollari).

Ma in Polonia il ruolo sociale del vino è cambiato. Non è più un prodotto esclusivo e costoso per le occasioni speciali. I consumatori più giovani sono più propensi all’acquisto di vino ed un numero maggiore di importatori propongono abbonamenti ed altre opzioni di acquisto, nonostante comprare vino online non sia consentito dalla legge.

A differenza dei paesi con una lunga e stabile tradizione di consumo di vino, il mercato polacco presenta diversi vantaggi:

  • è un mercato in via di sviluppo con molti consumatori potenziali,
  • l’import prevede poche barriere burocratiche,
  • secondo Euromonitor International la vendita di vini è cresciuta nel 2021 del 5,5% in volume e del 6,8% in valore, 
  • la spesa totale, sia nei negozi che nei ristoranti, è destinata per la prima volta a superare i 6 miliardi di zloty,
  • il vino è ancora una parte minoritaria del mercato degli alcolici, ma sta crescendo in modo sano e continuativo.

Infatti la Polonia è uno dei pochi mercati europei in cui il consumo è cresciuto costantemente per 30 anni – una tendenza che è continuata durante la pandemia, anche grazie al fatto che i polacchi acquistano vino principalmente per un consumo domestico. Questo distingue la Polonia dai paesi produttori di vino, dove una quantità significativa di vino viene acquistata in ristoranti e wine bar.  

Durante i lockdown il consumo di vino è aumentato in volume ed alcune persone in cerca di vini di qualità si sono rivolte alle enoteche specializzate.

Secondo l’agenzia statale per la prevenzione dei problemi correlati all’alcol (PARPA), i polacchi nel 2019 hanno consumato 9,78 litri pro capite di alcol puro, battendo il record del 2013 di 9,67 litri. Un aumento del consumo di alcolici di oltre il 10% rispetto all’anno precedente – da 3,3 litri a 3,7. 
Il consumo di vino è aumentato modestamente da 6,0 a 6,2 litri, mentre la birra è scesa a 97,1 litri da 100,5 litri.

Premiumisation
Le vendite in Polonia sono cresciute di circa l’8,5% tra il 2019 e il 2020. Questa tendenza è continuata nel 2021, il mercato totale del vino è cresciuto di circa il 7,5% in ipermercati e supermercati, discount, mini-market e stazioni di servizio.

Sorprendentemente, le vendite di vini premium e super premium sono aumentate rispettivamente del 15% e del 13%, e hanno mostrato la crescita più rapida in questo periodo. Questo processo di premiumisation è riscontrabile anche negli alcolici.

Import vino
Nei primi tre trimestri del 2020 il valore dei vini importati è aumentato del 4,3% su base annua. Nel 2019, è stato di 959 milioni di zloty (234 milioni di dollari) e nel 2021 ha sfondato la barriera del miliardo di zloty (240 milioni di dollari). La crescita del volume, tuttavia, è stata minore. Nel 2019, il volume delle importazioni è stato di 96,4 milioni di litri, nel 2020 questa cifra è aumentata solo di 3 milioni di litri.

Tasse
Il prezzo medio al dettaglio del vino in Polonia è di circa 24,5 zloty (5,91 dollari). Le importazioni extra-UE sono soggette alla Common external tariff (CET). I dazi UE sono addebitati dalla dogana sul valore CIF (costo, assicurazione e trasporto) del prodotto importato. Le accise sono ora di 0,40 euro al litro, rispetto al precedente livello di 0,37 euro. L’IVA è del 23%.

Qual è il profilo tipico del consumatore di vino polacco? 
Robert Ogór, CEO del Gruppo Ambra, uno dei principali produttori, importatori e distributori di vini dell’Europa centrale e orientale, ritiene che il profilo medio non differisca molto dal tipico consumatore del Nord Europa. Si tratta tendenzialmente di una popolazione urbana dalla mentalità aperta e con un reddito superiore alla media. Sono viaggiatori frequenti e statisticamente sono più donne (53%) che uomini (47%).

Stili di vino preferiti
I vini rossi rimangono i più popolari, ma Aleksandra Boryś di CEDC International (uno dei maggiori distributori di alcolici polacchi) sottolinea che nel 2021 le vendite dei bianchi sono cresciute molto più velocemente (oltre il 15% su base annua con i vini medio-secchi che sono aumentati di oltre l’11%). Nei punti vendita, i vini dolci, medio-dolci e medio-secchi rappresentano circa il 70% del volume totale delle vendite.

I vini secchi hanno una quota di mercato di circa il 25-30%. Le scelte più popolari in questa categoria sono Primitivo, Shiraz e Malbec. Questi rappresentano un profilo di gusto attraente per il consumatore polacco: fruttato, rotondo, succoso con acidità e tannini moderati. Quando si tratta di vini bianchi, i consumatori cercano vini noti come Chardonnay e Sauvignon Blanc.

È interessante notare che in Polonia, nel 2021 nonostante le limitazioni legate alla pandemia, le vendite di vini spumanti sono aumentate del 15,3% in volume e del 17,5% in valore. Come altrove, i polacchi si sono innamorati del Prosecco che attualmente rappresenta circa il 40% di tutti gli acquisti di spumante.