Il settore vitivinicolo europeo è in subbuglio dopo la pubblicazione delle conclusioni legate al recente studio della Commissione Europea sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, il cosiddetto “Regolamento SUR”.

Le conclusioni dello studio sostengono che una riduzione della produzione di uva a causa della limitazione dei fitosanitari sarebbe irrilevante, poiché l’uva non viene considerata una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea.

L’Unione Europea è il principale produttore di vino al mondo, con una vasta superficie viticola e una tradizione millenaria nella produzione di vini di qualità. Il settore vitivinicolo contribuisce in modo significativo all’economia europea, generando milioni di posti di lavoro e contribuendo positivamente alla bilancia commerciale dell’UE.

Pertanto, le conclusioni dello studio della Commissione Europea che minimizzano l’importanza dell’uva come coltura non essenziale hanno suscitato forti reazioni da parte delle associazioni del settore.

Le associazioni di rappresentanza italiane, francesi e spagnole del settore vitivinicolo contestano vigorosamente questa posizione, affermando che il settore è di vitale importanza per l’economia, l’occupazione e la cultura delle regioni vinicole europee.

“Non prendere in debita considerazione il rilievo economico, occupazionale e sociale che il comparto vitivinicolo europeo ricopre appare un chiaro errore di valutazione. In Italia così come in altri Paesi membri dell’Unione europea, il settore assume un ruolo invece essenziale, assicurando benessere e lavoro a centinaia di migliaia di persone considerando anche l’indotto. Per questo non possiamo che respingere le conclusioni dello studio della Commissione europea, auspicando un intervento deciso dai nostri rappresentanti in sede comunitaria” ha commentato Micaela Pallini, Presidente di Federvini.

Secondo lo studio, la riduzione dei fitosanitari potrebbe causare una diminuzione stimata del 18% della produzione di uva in Spagna, del 20% in Italia e addirittura del 28% in Francia. Tuttavia, le organizzazioni vitivinicole ritengono che queste previsioni siano inaccettabili e che la Commissione europea debba prendere in considerazione l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo.

Le stesse associazioni ribadiscono che il settore vitivinicolo europeo si è impegnato a lungo nella transizione ecologica e nella promozione della sostenibilità ambientale. Gli operatori e le aziende vitivinicole hanno adottato misure per ridurre l’uso dei fitosanitari e stanno sperimentando alternative efficaci. Tuttavia, le organizzazioni richiedono un sostegno adeguato per affrontare questa transizione in modo realistico ed efficace. È necessario un regolamento che consenta l’implementazione di soluzioni alternative efficaci, salvaguardando la redditività delle aziende vitivinicole e promuovendo una transizione ecologica equilibrata.

È essenziale trovare un equilibrio tra la promozione della sostenibilità ambientale e la salvaguardia della redditività delle aziende vitivinicole. L’Europa deve adottare regolamenti realistici, con un calendario operativo, che consentano l’implementazione di soluzioni alternative efficaci ed efficienti. Solo così il settore vitivinicolo europeo potrà continuare a prosperare e a contribuire all’economia e alla cultura delle regioni vinicole europee.