C’è un angolo del Monferrato, patrimonio UNESCO per gli “infernot”, dove trovano casa alcuni vitigni autoctoni che con maestria l’azienda della famiglia Barea – Tenuta Montemagno, valorizza e fa conoscere al mondo. Tenuta Montemagno è adagiata sulle dolci colline del Monferrato al 45° parallelo, coordinata particolarmente vocata alla coltivazione della vite sin da epoche antiche. 

“La filosofia di Tenuta Montemagno è, da sempre, la valorizzazione dei vitigni autoctoni del Monferrato. Una filosofia che, nel contempo, vuol dire avvalorare il territorio stesso, la nostra identità ed eredità” spiega Tiziano Barea, titolare dell’azienda. La grande biodiversità delle varietà ampelografiche presenti in queste colline, ci racconta di vitigni che affondano radici antiche in questo territorio. 

È qui, nel cuore del Monferrato che troviamo il Ruchè, l’autoctono per antonomasia, accompagnato da Grignolino, Malvasia, Timorasso e Barbera d’Asti. “Su queste varietà ampelografiche Tenuta Montemagno ha fondato la propria filosofia produttiva che, unita a tecniche di vinificazione altamente tecnologiche, ha fatto dei propri vini un esempio di qualità e innovazione” prosegue Tiziano Barea.

“Il nostro metodo TM si sviluppa attraverso i seguenti aspetti: produzioni limitate, accurata defogliazione della vigna per consentire una corretta areazione dei grappoli selezionati e raccolti a mano; una seconda selezione, rigorosamente manuale, precede la fase di diraspatura meccanica e la successiva fermentazione, effettuata esclusivamente con lieviti nobili selezionati. Per i vini rossi, l’avvio di questa delicata fase avviene solo al riempimento della vasca, mantenendo in perfetto equilibrio le temperature grazie alla tecnologia Nectar” continua il titolare di Tenuta Montemagno.

Entriamo dunque insieme a Tiziano Barea in un viaggio alla scoperta di queste varietà autoctone e conosciamone i protagonisti nel bicchiere. 

Il Ruchè è un vitigno rarissimo coltivabile solo in un ristretto areale attorno a Montemagno, si contraddistingue per la suo eco di viole e rose al naso, elegante e vellutato al palato. “Questo magico vino deve la sua attuale notorietà a due personaggi di Castagnole Monferrato. Il parroco, don Giacomo Cauda che alla fine degli anni settanta si è dedicato con grande entusiasmo alla produzione del Ruchè, e il sindaco Lidia Bianco, che si è impegnata per fargli assegnare la denominazione d’origine controllata, ottenuta nel 1987” spiega Barea.

Da questo vitigno Ruchè di Castagnole Monferrato D.O.C.G. , Tenuta Montemagno produce due vini unici:

NOBILIS: di grande eleganza, vellutato e persistente, rappresenta l’identità del vitigno, senza intermediazione alcuna dalla vigna alla bottiglia. Longilineo, netto, profondo. 

INVICTUS : proviene da una produzione particolare di uve Ruchè con raccolta tardiva al fine di conferire grande struttura e personalità. Colore rosso scuro con riflessi porpora e nero, presenta note intense di rose, viole e frutta rossa matura. È profondo, ampio e incredibilmente persistente.

Il Grignolino è un vitigno autoctono, a bacca nera, tipico delle zone di Asti e del Monferrato Casalese. Probabilmente è il vitigno “più monferrino” del Monferrato e, in Piemonte, è sinonimo di “un bel calice di vino rosso”. È un vino noto sin dal Medioevo con il nome di Barbesino, o barbexinus, tanto da essere citato già negli archivi capitolari di Casale Monferrato dal 1249.

“Per lo staff di agronomi ed enologi di Tenuta Montemagno, ogni sfida è motivo di impegno e dedizione. In questo caso la scommessa è chiara: fare di un “vino dal diminutivo”, un grande vino. Da questo vitigno nasce Ruber, Grignolino d’Asti D.O.C. con uve di Grignolino 100%” ci racconta Barea. “Il nome deriva dal suo colore: rubino, soprattutto, il tratto sorprendente è la contemporaneità di stile e carattere che lo rendono attuale e versatile”.

La Malvasia di Casorzo è un rarissimo vitigno a bacca rossa presente solo nel comune di Casorzo, nell’Astigiano, quindi un Autoctono per eccellenza. È un vitigno aromatico, unico nel suo genere, che sprigiona fragranze e delicati sentori di rosa e pesca bianca. 

“Da questo vitigno nasce DULCEM, una versione vinificata dolce petillant, prodotta da vigne con esposizione sud – sud ovest. La grandissima bevibilità di questo vino si deve si alla sua fragranza, ma altresì alla sua freschezza e al limitato contenuto alcolico” conclude Tiziano Barea. 

Il Timorasso è un vitigno autoctono della provincia di Alessandria, a bacca bianca di qualità, in un’area dove la vite trova un valido “habitat” grazie al terreno, al lungo soleggiamento e alla posizione al riparo dei venti. La sua produzione è assai limitata, ma di alta qualità. 

 “Grazie alla peculiare composizione del terreno e all’esposizione delle vigne dedicate alla coltivazione del Timorasso, qui in Tenuta, nasce SOLIS VIS Monferrato Bianco doc, frutto di uve Timorasso vinificate in purezza. Dal colore giallo paglierino brillante con intensi riflessi verdolini. È un vino che si caratterizza per la sua spiccata mineralità e complessità olfattiva, dai profumi caldi ed intensi, con evidenti note di frutta bianca e pietra focaia. Un bianco con un’anima ed una struttura tale da competere con i grandi rossi del Piemonte” dice Barea. 

“La Barbera d’Asti è la nostra identità e la nostra storia.” Tiziano Barea Introduce così Mysterium e Austerum, le due barbere in purezza vinificate in Tenuta Montemagno. “Mysterium è la nostra brand ambassador: una barbera superiore le cui uve provengono dalle vigne piu’ antiche della Tenuta, vigne di oltre 85 anni. Austerum è invece uno splendido esempio di qualità e personalità espresse da questo vitigno. “Inoltre, per me la Barbera ha una versatilità tale tanto da produrne una versione Metodo Classico, brut, vinificandola in purezza: sono i nostri TMBrut 24 e TMBrut 36”.

Produzione sostenibile e territorio incontaminato sono dunque gli ingredienti base di questa azienda piemontese e ne sono la riprova questi vini che sono uniti dal fil rouge di una filosofia produttiva che predilige la lavorazione in vigna ecosostenibile e che mantiene in tutti i suoi vini livelli di solfiti molto bassi, inferiori a quelli previsti dal disciplinare del biologico, esaltando il terroir di ogni cru della zona, producendo vini di qualità che raccontino una storia di sostenibilità , qualità, unicità e che, soprattutto, “regalano emozioni uniche” –  afferma Tiziano Barea.