Come ogni anno, le previsioni vendemmiali risultano cruciali per comprendere e approfondire gli elementi e i fattori che possono determinare i risultati qualitativi e quantitativi dell’annata.
Franco Passador, Amministratore Delegato di Vi.V.O. Cantine, condivide le sue proiezioni e analizza specificità, indicatori positivi e minacce che incombono sulla raccolta di quest’anno.
Vendemmia 2023, quali sono le previsioni qualitative e quantitative?
La vendemmia del 2023, con riguardo alle stime più recenti, che non rivestono però carattere di certezza, pare caratterizzarsi per una qualità complessivamente buona, che non esclude tuttavia l’eccellenza per alcune specifiche varietà ed areali, ed una produzione nazionale di circa 45 milioni di ettolitri.
Invero risulta difficile elaborare delle previsioni qualitative e quantitative per diversi fattori, ossia la diversa incidenza delle malattie fitopatologiche e dei fenomeni climatici estremi verificatisi nelle aree del Nord, del Centro e del Sud Italia.
Quali sono le maggiori minacce attuali in relazione ai fitopatogeni e agli eventi atmosferici?
Nello specifico, ci si riferisce alla diffusione della peronospora, della muffa grigia e dell’oidio, soprattutto nel Sud del Paese, che ha trovato quest’anno condizioni ideali per la sua proliferazione, ossia le piogge primaverili e le temperature elevate, quindi il persistere in particolare al Nord della flavescenza dorata, contenuta rispetto allo scorso anno ma non ancora debellata, nonché il verificarsi di eventi meteorologici gravi, ossia forti calure e grandinate, che, seppure in modo circoscritto e delimitato, hanno aggravato ulteriormente la situazione, con conseguenti riduzioni della produzione nelle zone interessate.
Né si possono trascurare i pesanti danni arrecati dall’alluvione del mese di maggio alla produzione viticola della Romagna. Va comunque detto che, in questo quadro complesso, rileva altresì la produzione derivante dai nuovi vigneti.
È pur vero che la situazione può ancora evolversi dato che le piogge recenti possono contribuire a un recupero parziale dei quantitativi, e le temperature elevate previste per la prima quindicina di settembre possono incidere positivamente sulla qualità delle uve bianche a livello di zuccheri, aroma e persistenza.
Diversa invece la valutazione con riguardo alle uve biologiche, maggiormente esposte ai duri attacchi dei fitopatogeni, con ricadute certamente negative sulla produzione. Per le uve rosse si debbono necessariamente attendere le prossime settimane, le stime di questi giorni potrebbero rivelarsi non attendibili. È necessario pertanto monitorare attentamente la situazione e intervenire prontamente per evitare ulteriori complicazioni.
Quali sono le stime per quanto riguarda la produzione, la vendemmia ed il periodo di raccolta in Veneto?
Date le peculiarità del clima di cui si è detto, slittano conseguentemente le tempistiche della vendemmia di quest’anno, con inizio a fine di agosto. Le varietà di uva precoce, come Chardonnay e Pinot, sono le prime ad essere raccolte, seguirà la Glera a partire dal 15 settembre, quindi verrà il momento delle varietà medio-tardive.
Nella nostra Regione, in Veneto, l’annata 2023 è stata caratterizzata da avverse condizioni climatiche, comprese intense precipitazioni, raffiche di vento e frequenti grandinate, limitate però ad alcune sporadiche, isolate microaree. Non solo, in questa annata, i nostri viticoltori si sono dedicati costantemente e strenuamente alla tutela della salute delle uve, per garantire che le malattie fungine non ne compromettessero la qualità. Impegno serio, qualificato che di fatto attesta il valore della sostenibilità ambientale perseguita dalla nostra Cooperativa.
Nella nostra area e più in generale al Nord è ipotizzabile una produzione non lontana o persino prossima a quella della vendemmia precedente. Al Centro-Sud si stima invece una produzione inferiore del 10-15% rispetto a quella dello scorso anno. Valutazioni queste che spiegano il dato complessivo anticipato di una raccolta di circa 45 milioni di quintali.
Complessa la stima, complessa la produzione, la raccolta e la vinificazione. Complesso il mercato con l’aumento delle giacenze di cantina, la contrazione dei consumi interni e il calo delle esportazioni. Complesso lo scenario economico-politico nel quale operiamo.
È l’ennesima sfida. Ma siamo pronti a raccoglierla. Nonostante tutto.
