La californiana Silicon Valley Bank, 16esima banca degli Stati Uniti per volume d’affari è la protagonista del secondo più grande fallimento bancario della storia degli Stati Uniti.
Entrata in amministrazione controllata a causa di liquidità insufficiente e insolvenza, la banca statunitense era strettamente coinvolta sia nel settore delle start-up tecnologiche che in quello del vino e talvolta li aveva fatti incontrare.
Ma che cosa è stata la Silicon Valley Bank per il mondo delle startup e del venture capital? Praticamente tutto. Negli USA, mentre altre banche si occupano di clienti di grandi dimensioni, SVB ad esempio, dava supporto finanziario alle aziende che si concentravano sulle innovazioni per combattere il cambiamento climatico.
La sua filiale britannica, molto più piccola, era considerata cruciale per il settore tecnologico della Gran Bretagna.
La banca per l’industria del vino
Secondo Robert Joseph, la divisione vino di SVB, guidata da Rob McMillan (fondatore e vicepresidente esecutivo), è stata un pilastro centrale del mondo del vino soprattutto in California, Washington e Oregon.
Il numero di aziende vinicole che hanno ricevuto prestiti dall’American Ag Credit (Farm Credit) è molto più alto, ma la SVB dal 1994 ha prestato oltre 4 miliardi di dollari al settore. La cifra attuale è di circa 1 miliardo di dollari, erogati a circa 450 clienti.
Fonte autorevole di dati ed informazioni
Un numero ben superiore di aziende vinicole e di viticoltori si è rivolta a SVB e, ogni anno, centinaia di persone contribuiscono con i loro dati all’autorevole “State of the US Wine Industry” che abbiamo più volte ripreso e analizzato sulle pagine online di Wine Meridian.
Molti proprietari di aziende vinicole statunitensi si sono affidati alle intuizioni e ai consigli di SVB per i loro piani a lungo termine. Ora si troveranno quasi certamente a dover creare e costruire relazioni con nuovi istituti bancari che potrebbero non avere questa conoscenza delle dinamiche di settore ed una visione diversa dei prestiti.
Situazione attuale
Il futuro della banca è incerto ma è stato annunciato in una dichiarazione congiunta del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, dei governatori del Federal Reserve System e della FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation) che “i correntisti avranno accesso a tutti i loro soldi a partire da metà marzo”.
La FDIC è alla ricerca urgente di un acquirente, Elon Musk ha dichiarato, via Twitter, di essere “aperto” all’acquisto. Tutto è possibile, ma questo non è considerato una probabilità concreta. Una possibilità molto più credibile è che la divisione vino possa trovare una futura casa in una banca con esperienza nel settore dei prestiti agricoli.
La filiale britannica è stata acquisita rapidamente da HSBC senza alcun aiuto finanziario da parte del governo britannico, il che indica la fondamentale solidità di quella branca aziendale.
L’annuncio degli Stati Uniti significa che i correntisti possono tirare un sospiro di sollievo, così come i dipendenti delle aziende vinicole e delle start-up tecnologiche, i cui stipendi e persino i posti di lavoro potevano risultare a rischio.
Rob McMillan ha recentemente dichiarato: “A meno che la “divisione vino” non lavori sotto un altro marchio già dalla prossima settimana, posso dire con un discreto grado di certezza che non sarò in grado di produrre informazioni di benchmarking Direct to Consumer quest’anno” ed il report “State of the Wine Industry” è “ovviamente in alto mare”.
Molte persone, ha continuato McMillan, “vorrebbero che questo impegno continuasse, ma dovrò vedere come si evolve la situazione”. Sebbene SVB abbia realizzato questi rapporti gratuitamente, la loro produzione ha un costo significativo e la logistica deve essere coperta: analisi, scrittura, formattazione, design.
Come sottolinea giustamente Robert Joseph, l’industria vinicola internazionale ha bisogno di informazioni molto più accurate di quelle che riceve attualmente. Sarebbe un vero peccato se il contributo di Rob McMillan non fosse più disponibile come lo è stato finora.