In un periodo in cui l’industria vinicola europea è alle prese con una serie di sfide, tra cui una domanda in diminuzione e le recenti perdite di raccolto, la Commissione Europea ha reso pubblica la sua prima stima sulla produzione di uva e di vino.

Questa anticipazione è stata rilasciata in attesa della conclusione della vendemmia del 2023, e purtroppo, i numeri non sono molto incoraggianti. La Commissione Europea prevede una significativa diminuzione nella produzione di vino nell’Unione Europea del 6% rispetto all’anno precedente. Questa contrazione è principalmente il risultato delle forti flessioni registrate nei due principali produttori in volume di vino europei, Italia e Spagna, a causa delle condizioni meteorologiche avverse.

Una stagione difficile per Italia e Spagna

La produzione di vino in Italia è prevista in calo del 12% rispetto all’anno precedente, mentre la Spagna subirà una diminuzione ancora più marcata del 14%. Questi numeri sono piuttosto allarmanti, ma diventano ancor più significativi considerando il ruolo di questi due Paesi nell’industria vinicola europea. L’Italia, ad esempio, ha tradizionalmente rivestito il ruolo di principale produttore di vino a livello mondiale. Tuttavia, il 2023 vedrà la Francia riconquistare il primo posto, superando l’Italia, una posizione persa nove anni fa.

Fenomeni meteorologici estremi e malattie fungine

Una delle principali cause di questa diminuzione nella produzione di vino in Italia e Spagna è l’incidenza di fenomeni meteorologici estremi e malattie fungine.

L’entità degli eventi climatici estremi, tra cui piogge torrenziali e grandine di grandi dimensioni, è in aumento in Italia, come riportato dall’European Severe Weather Database (Banca dati europea sui fenomeni meteorologici locali e violenti).

Questo aumento è un chiaro segnale dell’instabilità climatica e delle minacce che i vitigni e l’uva affrontano, gli eventi mettono a rischio la salute delle piante e la qualità del raccolto.

L’appello della FAO

A settembre, Fazil Dusunceli, rappresentante dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura e l’Alimentazione (FAO), ha sottolineato l’importanza di affrontare il riscaldamento globale e le sue conseguenze sull’industria vinicola.

Dusunceli ha sottolineato la necessità di investire in cloni e vitigni ibridi resistenti alle malattie per affrontare le sfide attuali e future. È stato previsto che molte aziende agricole saranno costrette a cercare varietà di uva alternative a causa degli attacchi di Plasmopara viticola (agente patogeno della peronospora) di quest’anno.

La necessità di piani di contingenza

In un momento in cui il settore vinicolo europeo è alle prese con sfide senza precedenti, è evidente la necessità di sviluppare piani di contingenza che prevedano un programma operativo in grado di delineare preventivamente le azioni per affrontare il cambiamento climatico e le conseguenze che esso comporta.

L’industria del vino è un patrimonio culturale e economico di inestimabile valore in Europa e la sua sopravvivenza è cruciale. Il riscaldamento globale, i fenomeni climatici estremi e le malattie fungine rappresentano minacce reali per il settore. Gli investimenti in nuove tecnologie, la ricerca di ceppi resistenti e misure di adattamento sono essenziali per garantire un futuro sostenibile per l’industria vinicola europea.