L’Australian Institute of Health and Welfare (AIHW) ha recentemente pubblicato i dati più recenti riguardanti il consumo “apparente” di alcol in Australia, confermando un trend di lungo termine che mostra una costante diminuzione.
Questi dati offrono uno sguardo interessante sulle evoluzioni del consumo e delle preferenze legate all’alcol e come il Paese si stia adattando alle nuove tendenze.
Cosa significa consumo “apparente” di alcol?
Il termine consumo “apparente” di alcol si riferisce alla quantità totale di alcol prodotto o importato in Australia, venduto alle persone che risiedono in Australia. La definizione di consumo “apparente” di alcol presuppone che tutto l’alcol prodotto o importato sia stato effettivamente consumato nello stesso anno finanziario.
Tendenze storiche
Guardando indietro nel tempo, i dati dell’AIHW rivelano che il consumo di alcol ha conosciuto diversi picchi e cali. Il picco storico si è verificato nel 1974-75, con una media di circa 13 litri di alcol puro consumati pro capite.
Tuttavia, da allora il consumo ha registrato un costante calo, scendendo a 10 litri nel 1991-92. Nel 2009-10, il consumo era di 10,7 litri, ridottosi a 10,3 litri nel 2018-19 e, infine, a 10,1 litri nel 2019-20.
Questi dati rivelano una tendenza decennale verso un consumo più moderato e responsabile di alcol in Australia, con una crescente attenzione alla salute e al benessere.
La composizione del consumo di alcol
Il consumo di alcol in Australia è suddiviso in categorie, nel 2019-20 erano quattro:
- Vino: gli australiani hanno consumato in media 4,2 litri di vino pro capite. Questa categoria ha mantenuto una stabilità relativa rispetto ad altre categorie.
- Birra: La birra è rimasta una bevanda popolare, con un consumo medio di 3,5 litri pro capite. Tuttavia, i dati mostrano una diminuzione del 2,8% rispetto all’anno precedente.
- Spirit: I distillati hanno rappresentato una parte significativa del consumo di alcol, con una media di 2,1 litri pro capite.
- Sidro: Il consumo di sidro è rimasto stabile a 0,3 litri pro capite.
Dati importanti da sottolineare
I dati dell’AIHW forniscono una panoramica interessante sul consumo di alcol in Australia, ma è importante notare che riflettono il consumo “apparente”, ovvero la disponibilità di alcol e non necessariamente il consumo effettivo. È anche notevole il fatto che il consumo di vino sia diminuito nel 2019-20 per la prima volta dal 2012-13, ciò suggerisce un cambiamento nelle preferenze dei consumatori.
Una cultura del consumo responsabile
Adele Young, Direttore esecutivo di “Alcohol Beverages Australia”, ha commentato i dati affermando che gli australiani hanno sviluppato una cultura di consumo responsabile, una mentalità di “quality over quantity” nel corso degli anni, con un crescente interesse per bevande alcoliche di alta qualità, sia nazionali che importate.
L’innovazione di settore ha contribuito a velocizzare questi processi che premiamo nuovi prodotti e modalità di acquisto, inclusi gli acquisti online e la consegna a domicilio, e veicolano una crescente domanda di alternative “no-low alcohol”.
I dati AIHW mostrano una tendenza alla moderazione e al consumo responsabile, gli australiani sembrano apprezzare una maggiore qualità degli alcolici e adottano un approccio più maturo al consumo, ciò riflette i cambiamenti nella cultura e nelle preferenze dei consumatori nel corso degli anni.