Il rapporto OIV di quest’anno analizza lo stato dell’arte del settore vitivinicolo, ecco alcuni elementi che emergono:

  • Il volume totale di vino prodotto a livello globale nel 2022 è stato di 258 milioni di ettolitri (hl), l’1% in meno rispetto all’anno precedente;
  • il consumo globale è diminuito dell’1%, raggiungendo i 232 milioni;
  • la superficie vitata globale è rimasta pressoché stabile, con un leggero calo del -0,4% a 7,3 milioni di ettari (circa 18 milioni di acri);
  • le maggiori variazioni si sono registrate nelle esportazioni, che sono diminuite del 5% a 107 milioni di ettolitri, ma il valore è aumentato del 9% a 37,6 miliardi di euro.

USA maggior importatore di vino al mondo, superata la Germania

Gli Stati Uniti hanno superato la Germania come maggior mercato d’importazione al mondo. Nel 2022 gli USA hanno registrato un aumento in volume del 3% a 14,4 milioni di ettolitri, la Germania ha importato il 9% in meno (13,4 milioni di ettolitri) ed ha registrato un calo del 4% anche a livello di valore (2,7 miliardi di euro). Sempre in valore, gli Stati Uniti (7 miliardi di euro, +17%) e il Regno Unito (4,8 miliardi di euro, +22%) sono davanti alla Germania.

Complessivamente, la Germania rimane il quarto mercato mondiale per consumo di vino con 19,4 milioni di ettolitri, dietro a Stati Uniti (34 milioni di ettolitri), Francia (25,3 milioni di ettolitri) e Italia (23 milioni di ettolitri).

Calo produzione emisfero meridionale

Le prime previsioni OIV relative al 2023, prevedono un calo significativo della produzione di vino nell’emisfero meridionale, nel complesso di 6,1 milioni di ettolitri:

  • Argentina e Nuova Zelanda perderanno un quinto del volume dell’anno precedente,
  • il Brasile quasi il 30%,
  • l’Australia dovrebbe perdere il 13,1%,
  • le perdite saranno più moderate in Sudafrica con un calo del 6%,
  • solo il Cile potrebbe registrare un piccolo aumento dell’1,3%.

Continua la flessione del mercato vinicolo cinese

Il mercato cinese del vino ha registrato un netto calo in volume, scendendo del 16% a 8,8 milioni di ettolitri. Il direttore generale dell’OIV Pau Roca ha sottolineato che il mercato cinese è in costante calo da anni e ciò sta pesando sul consumo globale. Basti pensare che nel 2018 in Cina i volumi si aggiravano a circa 18,8 milioni di ettolitri. Analogamente, anche la produzione di vino cinese è in flessione, da 9,3 milioni di ettolitri nel 2018 a 4,2 milioni di ettolitri nel 2022.

Superfici vitate in calo

Le superfici vitate, a livello globale, sono stabili dal 2017, nonostante un leggero calo (-0,4%) nel 2022, raggiungono i 7,3 milioni di ettari.

L’Europa rappresenta il 46% del vigneto mondiale con 3,3 milioni di ettari vitati, dato costante da 8 anni. Negli ultimi dieci anni, si nota una crescita di Francia, India e Russia ed un calo di Spagna, Turchia, Usa ed Argentina, mentre Paesi come Cina, Italia, Cile ed Australia non mostrano variazioni.

Con 785.000 ettari, la Cina è al terzo posto nel mondo, davanti all’Italia. Tuttavia, come in Turchia (al quinto posto della classifica con 410.000 ettari di vigneti) gran parte dell’uva non viene utilizzata per la produzione di vino. Questo aspetto è evidente anche in altre nazioni: India, Afghanistan, Uzbekistan e Iran coltivano una superficie viticola superiore a quella della Germania, ma producono pochissimo vino.

Nonostante il netto calo dei volumi, il valore del commercio globale è più alto che mai. In sostanza Secondo Roca, l’industria del vino ha dimostrato grande resilienza nonostante le crisi ripetute che incombono tuttora.