L’industria vinicola australiana sta investendo sul settore emergente dei vini no-low (analcolici e a basso contenuto alcolico) per imporsi come Paese leader a livello mondiale. La categoria dei vini no-low sta lavorando su larga scala per ottenere riscontri e risultati simili a quelli ottenuti dalle birre e dagli spirits analcolici e a bassa gradazione alcolica.
L’Australia è convinta di avere le carte in regola per guidare la crescita di questo segmento a livello globale e sta perseguendo questo fine mettendo in sinergia le conoscenze e le competenze di ricercatori, aziende vinicole e stakeholder interessati.
È necessario sottolineare che la ricerca e lo sviluppo dei vini no-low sono risultati più complessi rispetto alle categorie simili di birra e distillati. Tuttavia sempre più consumatori cercano di moderare il consumo di alcol ed il settore vinicolo australiano ritiene di poter diventare il pioniere dell’industria dei vini analcolici e a bassa gradazione.
La crescente domanda di vini no-low è corroborata dai dati IWSR, secondo i quali nel periodo 2022-2026 l’Australia dovrebbe registrare un CAGR (tasso annuo di crescita composto) a doppia cifra, mentre il tasso di crescita globale dovrebbe attestarsi intorno al 7% CAGR.
Uno dei principali protagonisti di questa tendenza è Australian Vintage che rappresenta circa il 7% della produzione annuale totale dell’Australia. L’azienda si considera pioniera nella produzione di vini no-low che coprono una quota di vendite di circa il 10%.
“Stiamo lavorando al nostro programma no-low da decenni e di recente abbiamo rafforzato la nostra posizione di leader nel mercato dopo un 2023 che ci ha visti protagonisti ai premi IWSC”, ha affermato Jamie Saint, enologo dell’azienda.
I premi IWSC hanno incoronato nove vini di Australian Vintage, attribuendogli punteggi superiori a 91, incluso il Tempus Two Pinot Noir che ha ottenuto il premio Lighter Alcohol Trophy per il 2023, il premio principale nella sua categoria.
L’approccio progressista dell’Australia nei confronti del vino è uno dei fattori chiave che la pongono in una posizione di vantaggio. Il suo comparto vinicolo ha dimostrato di voler adottare un approccio più innovativo e audace rispetto ad altri Paesi produttori, più ancorati alla tradizione. Saint afferma che “l’Australia ha l’evidente e concreta opportunità di guidare la ricerca e lo sviluppo della categoria no-low wines a livello globale, come ha fatto in altri settori della viticoltura e dell’enologia”.
Inoltre come ho descritto in un recente articolo, recentemente è stata annunciato un finanziamento di quasi 3 milioni di dollari australiani dal Governo federale per un progetto guidato da Australian Vintage Ltd. Lo scopo del progetto è lo sviluppo di vini con meno alcol e calorie rispetto a quelli tradizionali. L’azienda collaborerà con 10 partner, tra cui Treasury Wine Estates (marchi Penfolds e Wolf Blass), l’Università di Adelaide, l’Australian Wine Research Institute e altre importanti aziende e istituzioni nel settore.
Uno dei principali obiettivi della ricerca è affrontare una delle sfide più significative nello sviluppo dei vini no-low: creare vini no-low che siano pienamente soddisfacenti dal punto di vista sensoriale. La rimozione dell’alcol infatti può alterarne notevolmente le caratteristiche, è fondamentale un lavoro di ricerca approfondito per preservare il profilo di sapore e la consistenza del vino.
Un punto chiave di questo sforzo di ricerca è la conservazione delle peculiarità varietali. L’azienda ha investito in una tecnologia avanzata chiamata “Spinning cone column”, che consente di rimuovere delicatamente l’alcol a basse temperature per preservarne le caratteristiche uniche.
In sostanza un mix di collaborazioni di alto profilo, approcci progressisti e investimenti in ricerca e sviluppo, sta garantendo all’Australia un vantaggio competitivo a livello mondiale nella categoria dei vini no-low, con l’obiettivo di creare prodotti di alta qualità che rispondano alle crescenti esigenze dei consumatori (anche italiani, soprattutto Millennial e GenZ) sempre più attenti alla moderazione e ad alternative a basso contenuto alcolico.