Export vino 2022

L’export di vino e distillati italiani continua a registrare risultati positivi, secondo il report presentato durante l’Assemblea Generale 2023 di Federvini. Nel 2022, il settore ha registrato un saldo positivo di 8,6 miliardi di euro nella bilancia commerciale export-import, superando altri settori del Food & Beverage come la pasta e i prodotti da forno. Il vino, gli spirits e gli aceti rappresentano il 21% dell’export complessivo dei prodotti alimentari italiani.

Nel 2022, l’export di vino italiano è cresciuto del 9,8% in valore, mentre è rimasto pressoché invariato in volume (-0,4%). Gli spirits hanno ottenuto risultati ancora più entusiasmanti, con un aumento del 24,3% in valore e del 15,8% in volume. I mercati che hanno registrato le maggiori performance positive per il vino italiano sono stati la Francia, gli Stati Uniti e il Giappone, mentre Cina, Canada e Australia hanno registrato cali significativi. Per gli spirits, gli Stati Uniti, l’Australia e il Giappone sono stati i mercati più positivi, mentre Regno Unito, Canada e Francia hanno riscontrato difficoltà.

Export vino primo trimestre 2023

L’Osservatorio del vino UIV-Vinitaly in collaborazione con Ismea ha recentemente pubblicato il “Report Export Italia – Gennaio-marzo 2023” che analizza l’export di vino italiano nel primo trimestre 2023.

Il rapporto conferma ciò che era già emerso durante il 2022, la stagnazione dei volumi e l’incremento del valore e del prezzo medio per litro. I volumi sono diminuiti per tutte le tipologie di vino imbottigliato, tranne che per lo sfuso, mentre il valore è aumentato, evidenziando la costante tendenza alla premiumisation. In particolare, gli spumanti hanno registrato ottimi risultati, con un aumento del 12,8% in valore e del 7,3% in volume.

I mercati più fiorenti per il vino italiano nel primo trimestre del 2023 sono stati la Francia, la Germania e gli Stati Uniti. Per gli spumanti italiani, i principali mercati sono stati gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Germania, la Francia e il Belgio. Alcuni mercati hanno registrato una crescita significativa, mentre altri hanno mostrato flessioni. In generale, l’incremento del prezzo al litro ha contribuito all’aumento del valore dell’export di vino italiano.

Moderazione e consumo consapevole

Il comportamento dei consumatori italiani nei confronti delle bevande alcoliche sta cambiando, come evidenziato dai dati presentati durante l’assemblea. Il 90% degli intervistati dichiara di impegnarsi per un consumo responsabile e limitato di vino e spirits. I consumatori più giovani, appartenenti alla Gen Z e ai Millennials, mostrano una maggiore moderazione nel consumo di alcol rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, l’abbinamento di vino e distillati al cibo è preferito dall’80% degli intervistati.

La consapevolezza degli effetti nocivi dell’alcol sulla salute è diffusa tra i consumatori italiani, con solo il 3% che afferma di conoscere poco tali effetti. Tuttavia, c’è ancora spazio per un’educazione continua per informare meglio i consumatori sugli impatti negativi dell’abuso di alcol.

L’industria vinicola dovrà adattarsi a queste tendenze di consumo. Ciò potrebbe significare fornire opzioni a basso contenuto alcolico, promuovere esperienze di convivialità legate al vino e continuare a informare i consumatori sugli aspetti legati alla salute. L’enoturismo sarà un’attività strategica per le aziende produttrici di vino, consentendo loro di offrire esperienze e eventi che favoriscono l’incontro e la condivisione.